L’importanza dell’edizione 2021 del Festival di Cannes e i problemi a cui sta andando incontro fanno preoccupare l’industria cinematografica internazionale.
Dopo che lo scorso anno il Festival era stato cancellato a causa dell’emergenza pandemica, l’Organizzazione si era mostrata fiduciosa per una regolare programmazione in presenza dall’11 al 21 maggio 2021. Con gran parte dell'Europa ancora sotto un sostanziale lockdown, con i cinema chiusi e una lenta implementazione del programma di vaccinazione francese, le speranze sul mese di maggio appaiono però ora sempre più improbabili.
Alice Lesort (Les Films du Losange) ha dichiarato: «Dubito che il festival potrà svolgersi a maggio», mentre un portavoce del Festival ha confermato che le date sono ancora in fase di revisione, con il delegato generale Thierry Frémaux che continua a preferire un attento monitoraggio della situazione all’assunzione di una decisione alternativa. Le nuove date potrebbero essere concentrate nella finestra tra fine giugno e fine luglio, mentre, sempre secondo lo stesso portavoce, spingere il festival ad agosto non pare essere un'opzione praticabile.
Secondo Screen, un'edizione ibrida dal 27 giugno al 10 luglio è una delle opzioni discusse in una riunione del Consiglio di amministrazione all'inizio di gennaio. Laure Parleani, Agathe Valentin e Bérénice Vincent, soci fondatori di Totem Films, hanno affermato: «Dato che è il festival più importante al mondo in termini di mercato, speriamo davvero che Cannes si possa tenere. In caso contrario, sarebbe catastrofico per l'intero settore. Significherebbe che la situazione sanitaria mondiale non è migliorata e, di conseguenza, che la cultura non può ripartire».
«Quando gestisci un'azienda prima hai informazioni per prendere decisioni, meglio riuscirai a reagire» ha dichiarato invece Nicolas Brigaud-Robert di Playtime.
La Francia è attualmente il terzo paese in Europa in termini di casi totali di Covid-19 con 2,7 milioni di casi registrati in totale. Inoltre, l'inizio vacillante del programma di vaccinazione francese combinato con la resistenza di parti della popolazione ad aderire alla campagna potrebbe avere conseguenze non trascurabili nell’immediato. Cannes, nel frattempo, ha trasformato il Palais des Festivals in un importante centro vaccinale.
Nonostante i molti ostacoli, tutti i rami del settore hanno sottolineato la completa disposizione a collaborare con il Festival una volta che sarà presa la decisione finale. «[…] Faremo tutto il necessario per adattarci», ha affermato Alexis Cassanet (Gaumont): «penso che Cannes farà il massimo nel miglior modo possibile. Gli eventi virtuali possono colmare una lacuna, ma non sostituiranno mai il contatto umano quando si tratta di trasmettere la visione dei registi, degli autori, che supportiamo».
Fonte: Screendaily