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Giugno in streaming: i nostri consigli

Con l'inizio del nuovo mese, le piattaforme di streaming si riempiono di nuovi titoli da scoprire!

Tra grandi classici dell'horror, pietre miliari della storia del cinema e titoli più contemporanei, abbiamo spulciato i cataloghi dei vari siti e scovato 10 film da recuperare!

Suspiria - Amazon Prime Video

Primo capitolo della Trilogia delle Madri, ispirata al Suspiria de Profundis di Thomas de Quincey e proseguita con Inferno (1980) e La terza madre (2007), Suspiria segna il passaggio di Dario Argento dal thriller all'horror puro. La struttura favolistica è un pretesto per mettere in scena uno spiazzante e maestoso delirio visivo in cui l'immagine è inondata di colori saturi e dominata dal rosa degli ambienti e dal rosso del sangue. Alcuni passaggi narrativi sono un po’ frettolosi, ma è complessivamente un cult degno della sua fama, con diverse sequenze magistrali.

120 battiti al minuto - Mubi

Regista, sceneggiatore e montatore francese, Robin Campillo, al suo terzo lungometraggio, ha realizzato un dramma di impegno civile che parte dalla descrizione di un preciso momento storico/culturale per poi concentrarsi sul rapporto tra i due protagonisti. La nobile causa dell'organizzazione internazionale Act-Up (AIDS Coalition to Unleash Power) fondata a New York nel 1987, i cui membri affrontano il proprio tragico destino con il dialogo e il reciproco sostegno, diventa lo scheletro necessario per affrontare un discorso che vuole abbattere ogni forma di discriminazione ma, ancor prima, una insostenibile cecità di massa.

Viaggio a Tokyo (Tokyo story) - Mubi

Considerato uno dei massimi capolavori della storia del cinema mondiale, Viaggio a Tokyo è una pietra miliare assoluta e senza tempo, alle cui origini vi sono le ferite del Giappone post-bellico: che i due anziani coniugi protagonisti siano originari proprio dei dintorni di Hiroshima non è infatti un caso, analogamente alla dialettica, altrettanto voluta e cercata, tra vecchio e nuovo, tra passato e presente. Un'opera che parla dello smarrimento della purezza originaria, del passaggio di testimone da una generazione integra e di sani principi a un'altra con molte meno certezze e molti più grattacapi, alle prese con una concorrenza spietata e un universo morale non più incantato, nel quale perfino il dolore per i lutti appare meccanico, artefatto e costruito.

The Mule - Netflix – disponibile dal 13 giugno

Dopo l'infelice parentesi di Ore 15:17 – Attacco al treno (2018), Clint Eastwood torna al suo cinema più autentico e fa di nuovo centro. Il corriere – The Mule è un'opera perfettamente coerente con l'intera poetica del regista e, in un certo senso, ha quasi una valenza testamentaria, per la capacità di racchiudere umanesimo, senso dell'onore, rispetto per la legge, etica della responsabilità e attaccamento ai propri cari, temi da sempre fondanti nella poetica di Eastwood. Il tutto all'interno di un quadro drammatico composto e sussurrato, che si configura come un viaggio western nella provincia americana contemporanea, con le auto al posto dei cavalli e vecchie sale da ballo al posto dei saloon. 

Romeo + Giulietta di William Shakespeare - Disney+

Splendida trasposizione in chiave contemporanea della celebre tragedia di William Shakespeare, in cui Baz Luhrmann omaggia esplicitamente il teatro che in gioventù ha tanto amato. L'opera ripropone la triste vicenda dei due innamorati veronesi, ma in un contesto postmoderno che offre al pubblico una nuova e interessante prospettiva: le spade sono sostituite dalle pistole e le due famiglie sono rivali nel contendersi un grande giro di affari. La pimpante sceneggiatura (di Craig Pearce e dello stesso Luhrmann) mette bene in risalto il punto di incontro tra due diverse culture, accostando dialoghi altezzosi e impegnati (tipici del testo originale) a soluzioni leggere e spensierate, tipiche di un cinema vitale che ammicca anche a un (raffinato) pubblico giovanile.

The Village - Disney+

Uno dei lavori più complessi e ambiziosi di M. Night Shyamalan, oltre che uno dei suoi lungometraggi più riusciti in assoluto. A metà tra horror e thriller e contraddistinto da toni fortemente politici, il film rappresenta un'allegoria neanche troppo timida degli Stati Uniti post 11 settembre: il villaggio è un nido apparentemente sicuro, chiuso in se stesso, insensibile alle voci che provengono da un esterno che è anche simbolo di una diversità da cui ci si vuole unicamente proteggere; la vera minaccia è difatti insita nella comunità, celata sotto le spoglie di una falsa e ostentata tranquillità. 

Lacci - nowtv/Chili

Misurato e quando necessario anche legittimamente ingrigito nella messa in scena e nelle buone interpretazioni di tutto il cast, in cui svetta un notevole Silvio Orlando alle prese con una buffa, disperata e sdrucita maschera di senilità, quello di Luchetti è un film che cresce alla distanza, riuscendo a farsi largo, senza ricorrere all’accetta, in un telaio umano in cui il vissuto che non si vede e attecchisce fuori campo conta spesso di più, come nel libro da cui è tratto, delle porzioni di vita che vengono portate alla luce per frammenti e bagliori, dettagli fondamentali ma apparentemente irrilevanti, voci radiofoniche e improvvisi e assordanti silenzi.  Film d’apertura, fuori concorso, della Mostra del cinema di Venezia 2020.

Lasciali parlare - Chili/Apple tv+

C’è qualcosa di davvero profondo tra le pieghe narrative di questo film anomalo, difficile da inquadrare e ancor di più da prevedere. Girato in poche settimane, Lasciali parlare è un film con cui Soderbergh prosegue il suo percorso di sperimentazione, togliendo certezze allo spettatore che si trova di fronte a un prodotto in cui il lungo viaggio oceanico corrisponde a continui cambi di prospettiva, non solo sui punti di vista dei personaggi, ma anche sui generi messi in campo: dalla commedia al dramma il cambiamento è repentino, tanto che si potrebbe dire che addirittura il passaggio è dalla farsa alla tragedia. È un viaggio esplicitamente esistenziale quello di Lasciali parlare, in cui si parla del passaggio del testimone della conoscenza alle generazioni successive, ma anche di egoismo e cinismo, come se tutto fosse guidato unicamente dal denaro e dal profitto, fino quantomeno a quando una tragedia (appunto) si verifica.

Apocalypse Now Final Cut - Timvision

ll 28 aprile 2019, in occasione del 40º anniversario dalla prima uscita in sala, Francis Ford Coppola ha presentato al Tribeca Film Festival di New York un'inedita versione del film: Apocalypse Now Final Cut. Preceduta nel 2001 da Apocalypse Now Redux, che contava 53' in più rispetto all'originale, il Final Cut rappresenta la prima versione del grande capolavoro di Coppola a essere proiettata e poi pubblicata in 4K.

Dopo quattro anni di lavorazione, Francis Ford Coppola ha dato vita a uno dei film più importanti della cultura contemporanea occidentale e, probabilmente, al miglior war-movie di tutti i tempi. Ispirato a Cuore di tenebra (1902) di Joseph Conrad e scritto a quattro mani insieme a John Milius, Apocalypse Now è un'opera folle e debordante che si presta alle più svariate interpretazioni e letture, raro caso in cui il risultato superi le pur superbe ambizioni del regista.

Qui la nostra recensione completa 

Midsommar - Timvision 

Dopo l’esordio con Hereditary – Le radici del male (2018), a distanza di un solo anno il regista Ari Aster si cimenta con un’altrettanto azzardata incursione nelle pieghe del terrore: Midsommar – Il viaggio dei dannati, suo seconda, ambiziosissima sortita dietro la macchina da presa, è un film che si nutre di paesaggi sterminati e riti ancestrali, trasformando una remota e sperduta località scandinava in un regno dell’ignoto e del perturbante che svelerà, gradualmente e attraverso una tensione sottile e strisciante, tutta la sua carica terrificante e destabilizzante. 

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