News
Diario dal Far East Film Festival 26: l'ottava giornata, il 1° maggio e il cinema di Zhang Yimou
L'ottava giornata al Far East Film Festival 26 di Udine è un 1° maggio naturalmente all'insegna del cinema asiatico e di uno dei suoi massimi registi. Parlare di lui significa parlare di una leggenda. Un autore che ha segnato, radicalmente, un “prima” e un “dopo”. Parlare di lui significa parlare di due Leoni a Venezia, di un Orso a Berlino, di un Grand Prix a Cannes, di tre candidature agli Oscar (e potremmo continuare a lungo). Parlare di lui significa parlare del gigante che giovedì 2 maggio, appunto, riceverà il Gelso d’Oro alla Carriera e sarà anche protagonista di una masterclass.

“Per noi” - commentano Sabrina Baracetti e Thomas Bertacche, fondatori del FEFF - “il cinema di Zhang Yimou rappresenta due punti di svolta assolutamente fondamentali. Il primo è quello di averci spalancato gli occhi sulle meraviglie cinematografiche della Cina continentale quando eravamo poco più che ragazzi. Il secondo è quello di essere stato una delle scintille, una delle urgenze, dalle quali ha preso vita il nostro festival! Ecco perché consegnare il Gelso d’Oro a Zhang Yimou rappresenta qualcosa che va oltre le motivazioni più evidenti: è il nostro modo per dirgli “Grazie, maestro” e per restituirgli, simbolicamente, tutto quello che ci ha dato”.

Un cinema quello del "Maestro" dove le storie individuali sono state, sono e saranno specchio (culturale, etico, politico) della storia collettiva. Il FEFF, nel corso del tempo, ha documentato più volte le sfumature dello sguardo di Zhang Yimou (sullo schermo di Udine ricordiamo Sorgo rosso, Under the Hawthorn Moon, Cliff Walkers, Full River Red) e quest’anno lo farà presentando tre titoli: l’international premiere del thriller Under the Light (mercoledì 1º maggio alle 14.30) e, in anteprima mondiale, le versioni restaurate di Lanterne rosse (giovedì 2 maggio alle 9.30, come preludio della masterclass) e di Vivere! (giovedì 2 maggio alle 19.30, subito la cerimonia di premiazione). Ma partiamo proprio dal nuovo thriller e dagli altri film della giornata! 




RAID ON THE LETHAL ZONE. Herman Yau ha avuto un anno prolifico nel 2023 con la produzione di diversi thriller polizieschi e d'azione. Ha diretto quattro film nel giro di tre mesi, tra cui The White Storm 3: Heaven or Hell e Death Notice ambientati a Hong Kong, e Raid on the Lethal Zone, una produzione cinese che mostra il suo gusto per il cinema di genere. Quest'ultimo film è ispirato alla repressione dei narcotrafficanti del 1992 e si svolge nel luglio 1998, durante una catastrofe naturale nella regione cinese di Meng. La trama segue gli agenti di polizia che cercano di contrastare i narcotrafficanti durante la crisi. Il film si distingue per le sue sequenze d'azione audaci e spettacolari, inclusa una enorme frana e un inseguimento in auto durante un'alluvione improvvisa. Yau dimostra ancora una volta la sua abilità nel creare emozioni sul grande schermo con un'azione coinvolgente e eroismi personali ben sviluppati.

UNDER THE LIGHT. L'opera che segna il ritorno di Zhang Yimou al contesto urbano dopo oltre vent'anni, esplorando uno dei lati più inquietanti della società contemporanea cinese: la corruzione diffusa nelle istituzioni pubbliche e nel mondo degli affari. Ambientato nella città fittizia di Jinjiang (ma girato a Chongqing), il film mostra il conflitto e l'alleanza di interessi tra le autorità cittadine e il mondo imprenditoriale. La trama ruota attorno a un incidente su un autobus e alle indagini del poliziotto Su Jianming, figlio adottivo del vicesindaco Zheng Gang. Le relazioni ambigue e i segreti di famiglia emergono, portando alla luce la complessità della situazione. Nonostante le difficoltà di comprensione dovute a tagli censori, il film ha ottenuto un buon successo commerciale grazie all'opulenza stilistica di Zhang Yimou e alle interpretazioni convincenti del cast.



GOLD BOY. Diretto da Kaneko Shusuke, il film offre una nuova prospettiva sul genere dei thriller polizieschi adolescenti. La trama segue un trio di ragazzi che cercano di trarre vantaggio da un omicidio accidentalmente ripreso da uno di loro. Il film esplora tematiche intense e spietate, mostrando la lotta tra giovani protagonisti e adulti, con un'attenzione particolare alle oscure motivazioni dei personaggi. Attraverso colpi di scena e una narrazione avvincente, Gold Boy"offre uno sguardo crudo e complesso sulla natura del male e sulla sua evoluzione dalla giovinezza all'età adulta.

BUSHIDO. Atmosfere dense, tese partire a go, lampi di violenza e abissi sentimentali: questo è Bushido del regista Shiraishi Kazuya , ovvero una rielaborazione del cinema dei samurai che passa attraverso il declino di Yanagida, samurai accusato di furto, e la sua riscossa tramite la vendetta. Ma la vendetta è pericolosa per chi la compie e per chi gli sta intorno. Tra i ritmi riflessivi del go e le esplosioni di rabbia, Shiraishi  porta a termine un'opera più che convincente. 




ALI TOPAN. Il film segue la storia di Anna Karenina, figlia di un magnate dell'edilizia, e Ali Topan, un giovane ribelle. Nonostante le pressioni familiari e le loro differenze sociali, i due si innamorano e decidono di fuggire insieme dopo un grave incidente causato dagli sgherri di Boy, il pretendente di Anna. Attraverso paesaggi suggestivi di Giava centrale, cercano Ika e Bobby, che si sono dati alla macchia dopo gli scontri al Warung Seni. Il film, diretto da Sidharta Tata, è un adattamento contemporaneo del romanzo Ali Topan Anak Jalanan di Teguh Esha e combina intrattenimento con critica sociale. Ali Topan rappresenta una sfida al sistema e, attraverso il suo amore per Anna, porta alla luce le azioni spregiudicate della sua famiglia, senza essere predicatorio ma trasmettendo un messaggio attraverso il potere dell'amore giovanile.

Vi diamo appuntamento a domani con quello che sarà (purtroppo) l'ultimo Diario dal Far East di questa meravigliosa edizione!

Andrea Valmori e Silvia Santinami 
Maximal Interjector
Browser non supportato.