In un periodo storico dove il cinecomic è diventato a tutti gli effetti un genere cinematografico, è tempo per la Marvel di osare e di portare sul grande schermo anche un personaggio tanto celebre e amato dai fan, quanto quasi sconosciuto a chi i supereroi li ha visti solamente in sala. Doctor Strange, in arrivo nei nostri cinema il prossimo 26 ottobre (in America dal 4 novembre) è infatti un personaggio cupo e misterioso, stregone che fa del misticismo e delle arti magiche i suoi punti di forza, affascinante, ma lungi dalla notorietà di Spiderman o di un qualunque componente degli Avengers. In tal senso, la scelta di un attore di razza come Benedict Cumberbatch lascia buone sensazioni sull’attenzione posta nella realizzazione dell’opera.
Il Dr. Stephen Vincent Strange vede la luce sull’albo “Strange Tales” nel 1963, partorito dal genio di Steve Ditko, che ne ha curato sia testi che disegni, sotto l’attenta supervisione di Stan Lee, per diventare ben presto uno dei personaggi più apprezzati e popolari dei fan della Casa delle Idee. Come quasi tutti i supereroi, anche Strange non nasce con i suoi poteri: eccellente e famoso neurochirurgo, a causa di un incidente d’auto rischia la vita, vedendo invece acuite le sue capacità curative e neurologiche. La Cappa della Levitazione (che gli permette di volare) e l’Occhio di Agamotto (incastonato sul medaglione che porta sul petto, capace di amplificare i poteri della mente e di rivelare la verità) sono gli artefatti che completano il quadro, rendendo il medico uno dei più grandi supereroi della storia.
Doctor Strange è in grado di manipolare la realtà, eccelle nell’ipnosi e può utilizzare il teletrasporto (modificando le leggi dello spazio e del tempo), comunicare telepaticamente e utilizzare le arti oscure senza esserne consumato. Probabilmente, quest’ultima abilità è quella che desta le maggiori perplessità a livello cinematografico: sarà possibile rendere un personaggio tanto complesso e dall’aura mistica senza scadere nel ridicolo? La sinossi sembrerebbe coincidere con le origini del personaggio che, come nel fumetto, dopo l’incidente parte alla ricerca dell’Antico, un monaco (nel film interpretato da Tilda Swinton) capace di educarlo a una spiritualità mai sperimentata nella sua vita eccessivamente dominata da eccessi, egoismo e vizi.
Strange è una figura chiave nell’universo Marvel, infatti aiuta diversi supereroi, tra cui anche Spiderman, Thor, i Fantastici 4 e Daredevil, aiutando anche il Professor X e gli X-Men. Ma Strange, naturalmente, ha anche dei nemici: il più temibile di tutti, nonché sua nemesi, è Dormammu, stregone oscuro e manipolatore che regna in una dimensione parallela e con cui Strange ha dovuto confrontarsi diverse volte. Non sul grande schermo, pare, dove invece l’antagonista sarà il Barone Mordo (interpretato da Chiwetel Ejiofor), anch’egli discepolo di Antico, che si ribellerà al suo maestro tentando di ucciderlo.
Le basi per un’opera di ottima fattura ci sono tutte. Le aspettative saranno tutte confermate positivamente? Non resta che recarsi al Sancto Sanctorum di Bleecker Street, e avere fede.