Il ricongiungimento con Robert De Niro
L’ultimo film che io e De Niro abbiamo fatto insieme era Casinò, nel 1995, e volevamo lavorare di nuovo insieme. Cercavamo il personaggio giusto per tornare a collaborare. Lui ha letto il libro di Charles Brandt I Heard You Paint Houses e mi ha detto di dargli un’occhiata. Nel descrivermi questo personaggio si è molto emozionato, aveva tanto da dire e ho percepito nelle sue parole qualcosa di speciale, come se fossimo tornati indietro a Quei bravi ragazzi e Casinò.
I temi di The Irishman
Il trascorrere del tempo e la mortalità di tutti, l’età, l’amore, il tradimento, il rimorso. Un film per essere contemporaneo non deve essere ambientato nel presente. Ciò che conta è sempre e comunque la condizione umana, ciò rende le esperienze dei protagonisti comprensibili anche per persone che non erano presenti negli anni in cui la storia si svolge
Io e Al Pacino abbiamo voluto sempre lavorare insieme. Ci presentò Francis Ford Coppola negli anni ’70, volevamo fare un film su Modigliani negli anni ’80 ma non è stato possibile, mentre l’idea di far fare Jimmy Hoffa ad Al è di Bob. C’era un clima speciale sul set, gli attori sentivano di stare facendo qualcosa di unico, tanto che volevano girare anche quand’erano troppo stanchi per farlo.
Il ringiovanimento digitale
Il digitale era l’unico modo per fare questo film, volevo fare un film coi miei amici, non volevo attori più giovani nei panni dei protagonisti. Netflix ci ha fornito la possibilità di questa magia digitale, il tempo che volevamo per girare, libertà creativa completa e sei mesi in più per la post-produzione. Il loro mi è sembrato un ottimo accordo. Alcuni miei film, come Re per una notte, sono stati in sala solo 2 settimane, mentre questo vi resterà almeno 4 settimane, come mi hanno garantito. Per vederli i film, ovunque tu voglia vederli, prima devono essere fatti.
The Irishman arriverà nelle sale italiane dal 4 al 6 novembre in dei cinema selezionati e su Netflix dal 27 novembre.