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I più bei film di Natale da vedere in streaming

Mancano poche ore al Natale e sono moltissime le pellicole della storia del cinema che hanno ambientato le loro vicende durante la festa più felice dell'anno. Ecco una selezione delle 25 migliori che è possibile trovare in streaming, riportate in ordine cronologico, seguite da un regalo musicale per accompagnare questo periodo di festa:

1. La vita è meravigliosa (Frank Capra, 1946) – NowTv



Quella che potrebbe apparire a prima vista come una semplice commedia dai toni zuccherosi, è in realtà una toccante discesa agli inferi che, con un ribaltamento narrativo a dir poco geniale, si sviluppa in un'inquietante dimensione parallela, capace di far capire come ogni essere umano influenzi il destino di decine di altre esistenze. Inoltre, Capra sa gestire a meraviglia le varie anime della storia, combinando dramma e commedia in maniera mirabile, riuscendo a emozionare e a divertire con un gusto per l'invenzione narrativa sempre sorprendente ed efficace. È una favola dal sapore dickensiano che, a ogni visione, risulta sempre più deliziosa, commovente, memorabile: e il lieto fine è il degno coronamento di una pellicola capace di arricchire per sempre chiunque la guardi con i giusti occhi. 

2. Il miracolo nella 34ª strada (George Seaton, 1947) – Disney+



Non è soltanto una garbata e graziosa commedia fantastica, ma anche una di quelle pellicole che testimoniano il passaggio definitivo dal dramma post-bellico (percepibile l'atmosfera di rifondazione sociale e culturale) al recupero del sogno americano in funzione sia politica che cinematografica. Probabilmente, il film di Seaton ha contribuito più di qualunque trattato a stabilire concordia e serenità all'interno del popolo americano all'indomani del dolore: è una favola lieta e serena, ma anche qualcosa di più universale e trasversale. 

3. Bianco Natale (Michael Curtiz, 1954) – NowTv



Manca di originalità e il risultato è una commedia edificante adatta per visioni in famiglia da consumarsi sotto le feste. La narrazione è prevedibile e la regia di Curtiz poco ispirata: si salvano le canzoni scritte da Irving Berlin e i corrispettivi numeri musicali. Piccola curiosità: è stato il primo film a essere girato in VistaVision.

4. Una poltrona per due (John Landis, 1983) – NowTv



Un congegno a orologeria infallibile oliato fin nei minimi particolari (e forse anche oltre le intenzioni dello stesso autore): dall'ambientazione urbana ai perfetti tempi comici della sceneggiatura, dalle musiche di Elmer Bernstein (candidate all'Oscar) alle interpretazioni di tre protagonisti in stato di grazia. Se per Dan Aykroyd si tratta di una conferma, per il semi-esordiente Eddie Murphy (allora 22enne e con il solo 48 ore, 1982, all'attivo) e per, l'ancora poco nota, Jamie Lee Curtis è colpo di fulmine immediato.

5. Vacanze di Natale (Carlo Vanzina, 1983) – Amazon Prime Video



In Vacanze di Natale si potrebbe apprezzare il modo in cui l'italiano medio viene messo a nudo, ma troppo spesso si scade nel ridicolo: in tal senso, si possono citare Mario Brega travolto dalla neve in stile slapstick e Jerry Calà, improbabile gigolò, che nasconde due donne seminude nell'armadio. Non tutto è da buttare, soprattutto se si pensa alla deriva pecoreccia che il filone ha raggiunto nel corso degli anni.

6. Gremlins (Joe Dante, 1984) – Netflix



Non esattamente un film per famiglie, si prende le libertà di spingere sul pedale del gore, rappresentando con gusto Gremlins frullati o maciullati in altri modi creativi, pur rimanendo nell'ottica della favola (nera) in clima natalizio. Lo scompiglio portato dai mostriciattoli in città è puro caos, un inno divertito all'anarchia nel senso più punk e sporco del termine e il fatto che non ne venga mai svelata la provenienza contribuisce ad accrescere il fascino del racconto. 

7.  S.O.S. fantasmi (Richard Donner, 1988) –  NowTv



Senza troppe pretese, il film è una frizzante e piacevole commediola natalizia, con un Murray mattatore a briglia sciolta, che si lascia sfuggire più di una battuta non necessariamente per famiglie. Anche se raffazzonati, sono divertenti gli effetti speciali con cui vengono rappresentati gli spettri, specialmente il macabro cadavere in decomposizione dell'amico. 

8. Edward mani di forbice (Tim Burton, 1990) – Disney+



Si tratta di una toccante favola dark sulla diversità, prima incompresa, poi strumentalizzata (con un Johnny Depp fragile e delicato che regala un'interpretazione indimenticabile), in cui i colori violenti della provincia fanno volutamente a pugni con l'impalpabile scala di grigi del castello. Da antologia la struggente sequenza poetica in cui Edward “inventa” la neve mentre Kim danza sotto di lui, mentre la palpabile attrazione tra i due diventa puro amore, preludendo al bellissimo e tetro finale. 

9. Mamma, ho perso l’aereo (Chris Columbus, 1990) – Disney+



Un piccolo cult a firma Chris Columbus, molto bravo nel dosare gli ingredienti per fare felice tutta la famiglia: dai buoni sentimenti (Kevin alla fine rimpiange coloro che aveva detestato all'inizio) alle battute graffianti, dallo slapstick purissimo (le botte e i capitomboli subiti dai due ladri) al coming of age in forma ristretta (un paio di giorni di vita adulta) del piccolo McCallister. Qualche momento di pura genialità (la citazione noir con la sequenza dal finto film Angels With Filthy Souls, le trappole inventate da Kevin per tenere lontani i ladri) e tante innocenti risate. 

10. Festa in casa Muppet (Brian Henson, 1992) – Disney+



Tra le diverse trasposizioni del capolavoro di Charles Dickens, non potevano certo mancare gli scatenati pupazzi Muppet. Il regista Brian Henson riesce a orchestrare efficacemente le vicende che caratterizzano la celeberrima storia del vecchio Ebenezer Scrooge (interpretato da un apprezzabile Michael Caine). L'opera è presentata in chiave comica, con diversi momenti divertenti, quasi un leitmotiv dell'universo Muppet. 

11. Mamma, ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York (Chris Columbus, 1992) – Disney+



I momenti divertenti non mancano (Kevin che, con la carta di credito del padre, spadroneggia nella suite del Plaza Hotel) ma tutto è già stato detto e il giochino finisce per stancare presto. Aumenta la componente più barbaramente slapstick a scapito dei giochini di astuzia e ritorna la satira del film noir (con il seguito del finto film mostrato nel primo capitolo, chiamato ironicamente Angels With Even Filthier Souls). A salvarsi sono i personaggi di contorno.

12. Nightmare Before Christmas (Henry Selick, 1993) – Disney+



Un gioiello in stop-motion, in cui atmosfere suggestive, personaggi indimenticabili, humor nero e pura poesia convivono magicamente. Dagli esilaranti siparietti tra i mostruosi abitanti di Halloween alla nostalgica magia della città del Natale, dalla crisi esistenziale dello scheletrico Jack alla storia tristissima della dolce Sally: ogni tassello compone un mosaico sublime e indimenticabile, capace di toccare corde emotive profondissime e di sorprendere grazie a un apparato visivo di pregevole fattura. 

13. Miracolo nella 34ª strada (Les Mayfield, 1994) – Disney+



Innocuo rifacimento de Il miracolo della 34ª strada (1947), diretto da George Seaton e interpretato da Edmund Gwenn e dalla piccola Natalie Wood. Questo remake di Les Mayfrield ne riprende lo script e trova in Sir Attenborough un bonario e convincente protagonista. La domanda che questo family movie pone («Esiste Babbo Natale?») ne nasconde altre due, una laica e l'altra religiosa: abbiamo smesso di credere nei sogni? abbiamo smesso di credere in Dio?

14. Il Grinch (Ron Howard, 2000) – Netflix



Lasciando da parte qualsiasi pretesa autoriale, Ron Howard riesce a realizzare un film gradevole e convincente, vincendo una sfida insidiosa nell'adattare per il grande schermo uno dei romanzi per bambini (firmato dal celebre Dr. Seuss) tra i più amati e venduti in America. Jim Carrey, a stento riconoscibile sotto l'abbondante trucco, è in stato di grazia, capace con le sue smorfie e la sua fisionomia di rendere credibile un personaggio goffo e grottesco.
 

15. The Family Man (Brett Ratner, 2000) – Amazon Prime Video, Infinity



Un intreccio svagato, quello del film di Ratner, sognante e venato di lieve utopismo, ampiamente rovinato e vanificato prepotentemente, in ogni caso, da un eccesso di sentimentalismo e da scelte banali e in punta di retorica che impediscono qualsiasi salto di qualità e vincolano l'insieme a urgenze mestamente didascaliche. Nicolas Cage e Téa Leoni funzionano poco, ma è soprattutto l'intreccio che, pur partendo tra premesse trasognate e inusuali, risulta prevedibile, poco oliato e forzato in troppi passaggi.

16. Love Actually – L’amore davvero (Richard Curtis, 2003) – Netflix, Amazon Prime Video



Un leggerissimo gioco a incastri, profondamente intriso del buonismo tipico delle produzioni natalizie, che, incorniciando le vicende con partenze e arrivi all'aeroporto di Heathrow, offre un quadro sfaccettato delle diverse definizioni di amore. Dai tradimenti ai primi palpiti, dai rapporti di amicizia alle questioni familiari, c'è un po' di tutto e tutto, naturalmente, finisce bene. Migliore in campo, e protagonista della sequenza più divertente, è Bill Nighy, sboccata rockstar che propone una versione natalizia della vecchia hit Love is all around dei Wet Wet Wet, sovvertendo l'ordine conformista dei programmi tv per famiglie. 

17. L’amore non va in vacanza (Nancy Meyers, 2006) – Netflix, NowTv, Amazon Prime Video



Commedia romantica dal sottofondo natalizio, L'amore non va in vacanza riesce a intrattenere con garbo e in modo lieve, come ci si aspetta da una pellicola di questo genere. Il merito è soprattutto di un cast indovinato con Kate Winslet, Cameron Diaz, Jack Black e Jude Law efficaci protagonisti, affiancati dalla simpatica presenza di Eli Wallach nei panni del burbero sceneggiatore Arthur Abbott. La vicenda non brilla certo per originalità, con due donne in cerca di un cambiamento drastico che si scambiano le vite, ma le gag comiche funzionano e i personaggi conquistano per la loro freschezza.

18. Racconto di Natale (Arnaud Desplechin, 2008) – Mubi



Il regista francese Arnaud Desplechin, dopo I re e la regina (2004), conferma di essere in grado di gestire con maestria la lunga distanza e il ritmo da fondista dei suoi film, senza perdersi in troppe lungaggini e senza risultare prolisso e inconcludente. Questo nonostante l'alto numero dei personaggi e delle sottostorie che dipendono dalle loro relazioni, tutte amalgamate in un unicum narrativo di fondo compatto. L'autore riesce anche a rinnovare l'archetipo, un po' abusato, della contrapposizione tra l'apparente atmosfera di festa, tipica del periodo natalizio, e le piccole ipocrisie, le paure e i rancori che si nascondono dietro le celebrazioni. Il risultato è intenso, toccante, esteticamente raffinatissimo. 

19. A Christmas Carol (Robert Zemeckis, 2009) – Disney+



Il regista torna a lavorare su un'opera che si avvicina alla sua poetica, un altro viaggio nel tempo che coniuga momenti divertenti e sequenze inquietanti, mescolate al timore di sprecare la propria vita e alle riflessioni sul Natale già abbozzate in Polar Express nel 2004, anche se l'insieme, a causa di un respiro un po' alterno, stenta ancora ad essere pienamente convincente. Realizzato con una performance capture azzeccata e con un 3D capace di rendere ancora più spettacolari le sequenze animate, rispetta sufficientemente lo spirito un po' gotico dell'opera dickensiana, per lo meno in alcuni frangenti.

20. Il figlio di Babbo Natale (Sarah Smith, 2011) – Amazon Prime Video, NowTv



Una simpatica e intelligente riflessione sul ruolo sempre più dilagante che la tecnologia ha nella nostra società (non sempre corrispondente a un miglioramento della vita) si accompagna alle tematiche più tradizionali dei film natalizi: lo spirito del Natale, la bontà d'animo, la purezza dei bambini che aspettano fiduciosi Santa Claus. Un'operazione riuscitissima e calibrata, ugualmente ricca d'azione e sentimenti, humor (soprattutto concentrato nell'aggiornatissimo laboratorio di Babbo Natale monitorato da elfi isterici, esauriti dal superlavoro) e dolcezza, con le consuete strizzatine d'occhio al pubblico adulto e una serie di soluzioni visive (i voli delle slitte, le renne magiche) che incanteranno i più piccoli.

21. Le 5 leggende (Peter Ramsey, 2012) – Netflix



Emozionante e fin commovente, il film svela le debolezze e il lato umano di una serie di personaggi fortemente radicati nella cultura occidentale: tra i cinque guardiani – tutti tratteggiati con grandissima cura – quello che rimane maggiormente impresso nella memoria è il muto Sandman, capace di regalare sogni d'oro ai più piccoli. Grazie a un'ottima qualità della computer grafica e a un sapiente uso del 3D, il film porta con sé una forza spettacolare di prima grandezza, capace di trascinare gli spettatori in un vortice di acrobazie e voli mozzafiato. 

22. Dickens: l’uomo che inventò il Natale (Bharat Nalluri, 2017) – Amazon Prime Video



Basato su una messa in scena pigra e convenzionale anche se qua e là godibile e divertente, il film, dalla produzione non ricchissima, incappa in più di una risicata forzatura e i singoli momenti spesi tra ironia e magia non riescono a sollevarlo dalla pochezza illustrativa e dal fiato corto con cui maneggia Dickens, il suo universo letterario e i suoi personaggi. Bella la fotografia di Ben Smithard applicata alla Londra vittoriana e piuttosto efficace il protagonista Dan Stevens nei panni di Dickens, ma quello di Nalluri è un divertissement senza pretese, magari valido come passatempo pomeridiano a tema per le feste natalizie ma altrettanto dimenticabile al di fuori di tale cornice. 

23. Il Grinch (Peter Candeland, Yarrow Cheney, Mattew O’Callaghan, 2018) – Amazon Prime Video



Un impianto in parte più convenzionale ed edificante ma anche indiscutibilmente più fedele alla fonte letteraria di partenza datata 1957, con una messa a punto delle gag e delle soluzioni visive pienamente in linea con gli standard della Illumination, divise tra alcuni momenti efficaci e un paio di sequenze di notevole fattura e qualche passaggio più discutibile per ideazione ed efficacia. La classicità del racconto insegue e asseconda la natura limpida delle immagini, anche se nonostante l’ottima confezione la sensazione che fa capolino, molto spesso, è quella del compitino svolto con minuzia ma con scarso senso dell’inventiva e poca voglia di aggiungere una postilla significativa ai margini della vicenda.

24. Qualcuno salvi il Natale (Clay Katys, 2018) – Netflix



Un innocuo film per famiglie, leggero e senza pretese, che trova in Kurt Russell un Babbo Natale fuori dagli schemi e capace di strappare anche qualche sorriso con un’interpretazione convincente. A parte lui, però, c’è poco da salvare: gli effetti speciali sono trascurabili ed elementari, la trama è abbastanza prevedibile e ricalca in toto un classico film natalizio, carico di buoni sentimenti e di gioia, con il lieto fine pronto ad accogliere lo spettatore.

25. Klaus – I segreti del Natale (Sergio Pablos, 2019) – Netflix



Ne viene fuori una sorta di brillante e briosa variazione sul tema di Canto di Natale di Dickens, in cui lo stratagemma narrativo del postino permette di immaginare in maniera concreta il faticoso lavorio che sta dietro alla consegna dei regali e l’evolversi della storia concede più di un’impennata all’insegna di ironia, situazioni pirotecniche e capovolgimenti ben gestiti. Non mancano prevedibilità e concessioni troppo marcate al già visto nell’arco narrativo, ma sono lievi appannamenti che non inficiano troppo un intreccio ben calibrato tra piacere del racconto, buoni sentimenti e una dose non indifferente di momenti comici. 

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