La 76esima edizione del Locarno Film Festival (2-12 agosto 2023) proporrà un’inedita panoramica della produzione cinematografica messicana tra gli anni Quaranta e Sessanta, con 36 film, molti mai visti e tutti da scoprire.
Guillermo del Toro, Alfonso Cuarón e Alejandro González Iñárritu sono solo alcuni dei nomi che oggi fanno del Messico uno dei Paesi più rilevanti del cinema contemporaneo. Lo sguardo visionario di questa generazione di cineasti è profondamente radicato in una ricca tradizione di cinema popolare, tanto amato in patria quanto sconosciuto o poco studiato all’estero, e a cui il Locarno Film Festival renderà omaggio durante la sua prossima edizione.
“Espectáculo a diario – Las distintas temporadas del cine popular mexicano” (“Ogni giorno uno spettacolo – Le molte stagioni del cinema popolare messicano”) sarà un’intensa ricognizione della produzione messicana dagli anni Quaranta fino alla fine degli anni Sessanta, decenni di eccezionale creatività, popolati da divi, dive e autori straordinari, che hanno ispirato intere generazioni. La seconda Retrospettiva del Locarno Film Festival dedicata al cinema messicano – dopo la prima del 1957 – è curata da Olaf Möller con la collaborazione di Roberto Turigliatto e mostrerà, fra le altre, opere di Emilio Fernández, Alejandro Galindo, Chano Urueta, Ramón Peón, Fernando de Fuentes, René Cardona Sr e Jr e di molti altri, presentando 36 film rari, alcuni dei quali mai visti sinora, tutti da scoprire.
Giona A. Nazzaro, direttore artistico del Locarno Film Festival, dichiara: “Il desiderio è di provare a cambiare la percezione di una produzione cinematografica e culturale così ricca e importante. Sulla scia di una nuova e più forte consapevolezza postcoloniale, questi film, che finora sono sfuggiti all’attenzione dei cinefili, meritano di essere scoperti e valorizzati come un movimento cruciale di indipendenza culturale e creativa, di originalità linguistica e formale. C’è un intero mondo che merita ancora di essere scoperto: musical, commedie, luchadores, vampiri, detective e mostri, melodrammi rivoluzionari, noir e film di toreri. Dalla fantascienza all’horror, dai gialli ai film religiosi. Tutti i colori del cinema messicano in un’unica Retrospettiva”.
Olaf Möller, co-curatore della Retrospettiva, si occuperà anche di una raccolta di saggi che approfondiranno dal punto di vista storico e critico il valore di questa produzione: “Presenteremo le opere di tutti i maggiori maestri del periodo, ma anche di molti dei minori, attraverso gemme di tutti i generi. Soprattutto, mostreremo come l’alto e il basso abbiano bisogno l’uno dell’altro e come una cultura cinematografica fiduciosa nel suo pubblico sia arrivata a osare essere tutto e a provare qualsiasi cosa desiderasse fare”.
Guillermo del Toro, Alfonso Cuarón e Alejandro González Iñárritu sono solo alcuni dei nomi che oggi fanno del Messico uno dei Paesi più rilevanti del cinema contemporaneo. Lo sguardo visionario di questa generazione di cineasti è profondamente radicato in una ricca tradizione di cinema popolare, tanto amato in patria quanto sconosciuto o poco studiato all’estero, e a cui il Locarno Film Festival renderà omaggio durante la sua prossima edizione.
“Espectáculo a diario – Las distintas temporadas del cine popular mexicano” (“Ogni giorno uno spettacolo – Le molte stagioni del cinema popolare messicano”) sarà un’intensa ricognizione della produzione messicana dagli anni Quaranta fino alla fine degli anni Sessanta, decenni di eccezionale creatività, popolati da divi, dive e autori straordinari, che hanno ispirato intere generazioni. La seconda Retrospettiva del Locarno Film Festival dedicata al cinema messicano – dopo la prima del 1957 – è curata da Olaf Möller con la collaborazione di Roberto Turigliatto e mostrerà, fra le altre, opere di Emilio Fernández, Alejandro Galindo, Chano Urueta, Ramón Peón, Fernando de Fuentes, René Cardona Sr e Jr e di molti altri, presentando 36 film rari, alcuni dei quali mai visti sinora, tutti da scoprire.
Giona A. Nazzaro, direttore artistico del Locarno Film Festival, dichiara: “Il desiderio è di provare a cambiare la percezione di una produzione cinematografica e culturale così ricca e importante. Sulla scia di una nuova e più forte consapevolezza postcoloniale, questi film, che finora sono sfuggiti all’attenzione dei cinefili, meritano di essere scoperti e valorizzati come un movimento cruciale di indipendenza culturale e creativa, di originalità linguistica e formale. C’è un intero mondo che merita ancora di essere scoperto: musical, commedie, luchadores, vampiri, detective e mostri, melodrammi rivoluzionari, noir e film di toreri. Dalla fantascienza all’horror, dai gialli ai film religiosi. Tutti i colori del cinema messicano in un’unica Retrospettiva”.
Olaf Möller, co-curatore della Retrospettiva, si occuperà anche di una raccolta di saggi che approfondiranno dal punto di vista storico e critico il valore di questa produzione: “Presenteremo le opere di tutti i maggiori maestri del periodo, ma anche di molti dei minori, attraverso gemme di tutti i generi. Soprattutto, mostreremo come l’alto e il basso abbiano bisogno l’uno dell’altro e come una cultura cinematografica fiduciosa nel suo pubblico sia arrivata a osare essere tutto e a provare qualsiasi cosa desiderasse fare”.