Crediamo di parlare a nome di tutti i cinefili ed appassionati quando affermiamo che tra i migliori alleati contro lo stress e la monotonia da lockdown non può che esserci il cinema. Quanti film ci hanno tenuto compagnia nel corso di queste lunghe settimane...e quanti film abbiamo scoperto (o riscoperto) anche grazie ai preziosi consigli di registi e attori!
Negli ultimi giorni abbiamo aggiunto alle nostre watchlist i film preferiti di Quentin Tarantino, David Fincher, Wes Anderson, Tilda Swinton, Pedro Almodóvar...: oggi, andiamo a scoprire i consigli di una voce sino a questo momento rimasta nell'ombra. Di chi stiamo parlando? Del premio Oscar Guillermo del Toro!
In un recente thread Twitter, infatti, il regista messicano ha svelato un'ampia lista di libri e film che gli hanno tenuto compagnia nel corso della quarantena, incoraggiando numerose altre personalità del mondo del cinema a fare altrettanto. A rispondere alla chiamata Darren Aronofsky, Ari Aster, Ava DuVernay, Sarah Polley, Edgar Wright, Rian Johnson, Brad Bird, Scott Derickson, James Mangold (e molti altri ancora).
Tra i titoli consigliati da del Toro Il posto di Ermanno Olmi, La finestra sul cortile di Alfred Hitchcock, il musical cult Singing in the rain, Tomboy e Girlhood (Céline Sciamma). Per quanto riguarda le serie tv, invece, il regista ha espresso grandi apprezzamenti nei confronti di Ozark e Better call Saul.
Il regista di Doctor Strange Scott Derickson ha invece confessato di essere ossessionato da Devs di Alex Garland:
È un thriller avvincente che costruisce il proprio racconto su molteplici teorie scientifico-filosofiche. La grafica inoltre è meravigliosa. Semplicemente uno show fantastico.
A rispondere all'appello anche Ava DuVernay, la quale ha ammesso di aver ceduto al re-watch di due titoli piuttosto distanti tra loro: Notting Hill di Robert Michell e Il cavallo di Torino di Béla Tarr. Binge/re-watching della terza stagione dei Soprano invece per Ari Aster.
Segue Rian Johnson: al primo posto delle sue visioni da quarantena Tre donne di Robert Altman.
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Fonte: indiewire.com