Marco Bellocchio è reduce dal trionfo ai David di Donatello, serata durante la quale il suo film Il traditore si è portato a casa sei statuette, tutte in categorie importanti come miglior film, regia, sceneggiatura originale, montaggio e miglior attore protagonista e non protagonista.
E adesso cosa c'è all'orizzonte per il regista di Bobbio? Il prolifico autore, incapace di stare con le mani in mano, sta preparando tre nuovi progetti con l'aiuto di Simone Gattoni, suo produttore e partner alla Kavac Film.
Il lavoro più vicino a essere completato è L'urlo, un documentario che tocca la storia personale del regista, dal momento che racconta del suicidio del fratello Camillo Bellocchio, avvenuto nel 1968.
"È come un vecchio caso, un'indagine di Marco nel suo animo" dice Gattoni, descrivendo il film come una ricostruzione delle circostanze che hanno portato al tragico evento.
Il documentario sarà costruito attraverso alcuni passaggi narrati proprio dal regista e grazie all'aiuto di materiali d'archivio, compresi filmati in Super 8, ripresi durante vacanze e serate con gli amici. Il tema del suicidio, già affrontato da Bellocchio in Salto nel vuoto e Gli occhi, la bocca (il grande attore francese, Michel Piccoli, scomparso da pochi giorni, è presente in entrambi i film), sarà ovviamente il centro della riflessioni e alcune clip di lavori precedenti potrebbero essere incluse nel documentario che, al momento, è in fase di post-produzione - e potrebbe quindi arrivare al Festival di Venezia, in qualsiasi forma esso si terrà.
Il secondo progetto è la prima serie tv per il regista, Esterno, notte, in cui l'autore tornerà a raccontare il rapimento di Aldo Moro. Dopo aver affrontato l’episodio di cronaca nera nel suo Buongiorno, notte – raccontato dal punto di vista dei brigatisti – ora svilupperà lo show aderendo a un diverso approccio narrativo, escludendo completamente i brigatisti e concentrandosi sulla prospettiva di chi agì fuori dalla prigione.
Presentando la serie, Lorenzo Mieli, amministratore delegato di FremantleMedia Italia, aveva dichiarato: "Gli episodi, della durata di 60′ ciascuno, ricostruiranno i 55 giorni di prigionìa dell’onorevole Moro e saranno raccontati ognuno da un differente punto di vista".
Il casting per la serie doveva cominciare a marzo ma l'emergenza sanitaria ha bloccato ogni movimento.
Dell'ultimo progetto all'orizzonte per Bellocchio, invece, si sa ben poco: sarà un film pensato per il mercato internazionale e racconterà di "un importante pezzo di storia italiano del XIX secolo".
Fonte: Variety