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Milano Film Festival, giorno 5 – La maratona di corti animati

Nella serata di lunedì 2 ottobre il Milano Film Festival proporrà l’iconica Maratona di Corti d’Animazione, storico appuntamento della manifestazione meneghina.

Dopo gli eventi dei giorni scorsi – tra cui ricordiamo gli incontri con il genio della Pixar Jim Capobianco –, il percorso studiato in collaborazione con MAAD!, infatti, conoscerà l’ultima e più importante tra le sue tappe, presentando una selezione di 32 cortometraggi animati dalle 20.30 presso la Sala Grande di BASE – Spazio A.

Nel tentativo di tracciare una mappa più dettagliata del panorama tecnico-espressivo in oggetto, la rassegna andrà a toccare tematiche apparentemente lontane e talvolta persino antitetiche, spaziando dalla paper-motion in vettoriale al disegno tradizionale, dalla fusione tra puppetry e 3D all’utilizzo del gameplay come strumento narrativo.

Tra i corti presentati, ne abbiamo selezionati alcuni.

Oltre ad averle fatto guadagnare una nomination ai BAFTA, Tough (2016) ha permesso alla regista Jennifer Zheng di affrontare, attraverso il dialogo con la madre, le contraddizioni e le difficoltà di una biografia divisa tra il proprio paese d’origine, la Cina, e la terra che l’ha cresciuta, l’Irlanda. Un’incisiva riflessione sulla globalizzazione e le sue insidie.

Un tasso ubriaco, una nodosa stradina nella campagna slovena e una pattuglia della polizia. Questi sono gli ingredienti principali di Nighthawk (2016), quarto cortometraggio di Spela Cadez e rivisitazione animata delle tematiche surrealistiche care al romanziere russo Viktor Pelevin.

Proiettato all’Architectural Film Festival di Londra, Construction Lines (2017) di Max Colson è un viaggio sperimentale alla scoperta delle mode urbanistiche in voga nella capitale britannica, una visione di geometrica progettualità affidata all’interfaccia grafica di AutoCAD 3D.

Il cinema di genere invade la sala con The Pine Tree Villa (2016), cortometraggio horror dell’animatore tedesco Jan Koester in concorso allo scorso Toronto International Film Festival. Ambientata a Berlino, la pellicola segue Leone e Pettirosso tra gli spettri di un’antica villa che pare non risentire dello scorrere del tempo.

«Che cos’è il genio?» La domanda lanciata da Apple in uno spot di qualche anno fa trova risposta in The Ultimate Guide to Inspiration (2016) di Daniela Uribe e Francisco Màrquez, un pratico prontuario su come impazzire per ritrovare la propria creatività.

Kurosawa e Tarantino s’incontrano nelle fumettistiche trame di Orient City: Ronin & The Princess, un racconto di vendetta in salsa western e steam-punk tra le pieghe di un Oriente magnificamente illustrato dal regista Ryan Colucci, già collaboratore di Disney e Artisan/Lionsgate.

Dopo aver risucchiato i pomeriggi adolescenziali di un’intera generazione, GTA V torna a far parlare di sé grazie al genio creativo del francese Jonathan Vinel che, affidandosi al motore grafico del noto videogame di casa Rockstar, porta in scena la tragica storia di Martin. Presentato all’ultimo Festival di Berlino, Martin Cries (2017) si preannuncia come uno dei titoli più intriganti dell’intera rassegna.

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