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Verso gli Oscar 2021: cosa ci dicono le candidature di BAFTA, DGA e PGA

È sempre più vicina la data del 15 marzo, giorno in cui, finalmente, conosceremo tutte le candidature agli Oscar 2021. Nel frattempo, tanti indizi sono arrivati dalle nomination ad altri importanti premi. Proviamo quindi a capire quali sono i principali contendenti verso la 93° cerimonia dello storico premio.



La fase di voto per le candidature agli Oscar si chiude oggi mercoledì 10 marzo: questo significa che è molto importante partire dall’analisi delle nominations dei BAFTA (British Academy Film Awards), rese note proprio questa settimana. I BAFTA favoriscono tendenzialmente i candidati britannici ed ecco spiegato perché The Father, Promising Young Woman, The Mauritanian e News of the World hanno buone probabilità di vittoria, ma è abbastanza difficile che possano trionfare come miglior film agli Oscar. Tuttavia, è altrettanto vero che storicamente circa due terzi dei contendenti al BAFTA ricevono nominations anche agli Oscar. Basti pensare all’anno scorso quando 1917 di Sam Mendes, dopo aver trionfato come miglior film e regista ai BAFTA, uscì sconfitto per colpa dell’eccezionale (in tutti i sensi) Parasite di Bong Joon Ho che aveva comunque vinto il premio britannico per il miglior film straniero. Allo stesso tempo, gli statunitensi Renee Zellweger, Brad Pitt, Laura Dern e Joaquin Phoenix vinsero ai BAFTA e poi in blocco agli Oscar.





Poste queste premesse, le candidature ai BAFTA 2021 vedono molto forte il pluri-premiato Nomadland. Il vincitore del Golden Globe, nonché Leone d’oro a Venezia 2020, ha infatti ottenuto ben sette nominations tra cui miglior film, miglior regista e sceneggiatura non originale a Chloé Zhao, oltre alla miglior attrice protagonista Francis McDormand. Proprio per la recitazione, si segnalano soprattutto le candidature degli statunitensi Chadwick Boseman, Leslie Odom Jr. e Paul Raci, mentre a essere assente è la vincitrice del Golden Globe Carey Mulligan che potrebbe risentire di questa esclusione proprio in vista della notte del 25 aprile.





Un altro potenziale candidato è Minari del coreano Lee Isaac Chung, candidato sia ai DGA (Directors Guild of America Award), sia ai PGA (Producers Guild of America Awards), con ben sei nominations ai BAFTA. Infatti, non avendo i criteri necessari per rientrare nella categoria dell'Oscar internazionale, potrebbe diventare un insidioso candidato nella scia di un cinema coreano non nuovo a regalare importanti sorprese. Vi è poi il meraviglioso, ma poco premiato, Mank di David Fincher, in corsa come regista per i DGA e PGA, che ha ottenuto cinque candidature ai BAFTA mancando tuttavia quella al miglior regista, a Gary Oldman e al miglior film. The Trial of the Chicago 7 di Aaron Sorkin, in corsa ai DGA e PGA, ha ottenuto tre nomination, tra cui miglior film, sceneggiatura originale e colonna sonora, ma non quella a regista e ad attori.

Passando proprio sul fronte della regia è allora bene osservare tutte le nomination ai DGA relative ai lungometraggi del 2020:

Miglior regia cinematografica per il 2020

Lee Isaac Chung per Minari (A24)

Emerald Fennell per Promising Young Woman (Focus Features)

David Fincher per Mank (Netflix)

Aaron Sorkin per The Trial of the Chicago 7 (Netflix; DreamWorks Pictures)

Chloé Zhao per Nomadland (Searchlight Pictures)

Miglior regista esordiente per il 2020

Radha Blank per The Forty-Year-Old Version (Netflix)

Fernando Frías de la Parra per Non sono più qui (Netflix)

Regina King per One Night in Miami (Amazon Studios)

Darius Marder per Sound of Metal (Amazon Studios)

Florian Zeller per The Father (Sony Pictures Classics)


Non era ancora stato citato, ma il nome di Emerald Fennell per Promising Young Woman, candidata a PGA e DGA, è molto interessante. Tra gli esordienti, ottimo anche il lavoro delle produzioni degli Amazon Studios con la regia di Regina King e Darius Marder.






Impossibile non citare tra i possibili candidati Judas and the Black Messiah, interpretato dal londinese Daniel Kaluuya, che potrebbe vincere ai BAFTA. Il film è stato intanto nominato miglior film dall'AAFCA (African American Film Critics Association), con le candidature dello stesso Kaluuya e di Dominique Fishback.

Dall’Europa, il grande candidato è Another Round, vincitore degli European Film Award e principale indiziato per il miglior lungometraggio internazionale. È improbabile, ma non da escludere, la possibilità che Thomas Vinterberg e Mads Mikkelsen possano intrufolarsi anche in altre categorie.

Infine, la commedia vincitrice ai Golden Globe Borat – Seguito di film cinema che ha ottenuto molte nominations, tra le quali quella a Maria Bakalova come miglior attrice non protagonista ai BAFTA.

Ma c’è chiaramente anche chi ha perso tantissimo terreno, forse per un’uscita ormai lontana nel tempo. Si tratta ovviamente di Da 5 Bloods per il quale Spike Lee non ha ottenuto nessuna candidatura ai DGA e PGA. L'attore britannico Clarke Peters ha ottenuto un riconoscimento come attore non protagonista ai BAFTA, ma non è stato lo stesso né per Boseman, né Delroy Lindo, seppur di origine britannica.

La 93° notte degli Oscar si avvicina e per chiudere facciamo luce sulla location che, abbastanza incredibilmente, non è stata ancora resa nota. Il Dolby Theatre è stato scartato sin da subito per ragioni di sicurezza, anche se potrebbe essere utilizzato per piccole attività all’interno dell’evento principale. L’indiziata principale è ad oggi la Union Station, stazione di Los Angeles. Per ora non c’è nulla di ufficiale e non ci resta quindi che aspettare e goderci per ora tutte le ipotesi e teorie di rito, dai candidati alla cornice di questa importantissima edizione.

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