L'isolamento è una buona scusa per mettere in ordine le nostre case, frugando in vecchi archivi e ritrovando piccole chicche del passato. È così anche per Quentin Tarantino che ha ripescato una vecchia intervista che aveva condotto con John Milius, regista, sceneggiatore e produttore americano, nel 1982.
Lo scambio fra i due, un Tarantino ventenne che ha finto di voler scrivere un libro su un Milius il cui film più recente era Conan il barbaro, si è svolto in due episodi: il primo nell'ufficio di Milius alla Paramount e il secondo sul set di Fratelli nella notte di Ted Kotcheff.
Nella lunga conversazione i due autori si sono confrontati su diversi titoli, da Conan ad Apocalypse Now di Francis Ford Coppola, da L'uomo dai 7 capestri di John Huston ad Hardcore di Paul Schrader, soffermandosi in particolare sullo scrivere sceneggiature per se stessi o per altri.
Nella trascrizione dell'intervista, presente in forma completa sul sito del New Beverly Cinema (di proprietà di Tarantino), il regista ricorda anche di una conversazione avvenuta prima degli Oscar del 1995, un giorno in cui lui e Milius si erano recati a caccia di anatre insieme a Steven Spielberg e Robert Zemeckis. Tarantino ricorda: "John e io siamo rimasti nascosti tutto il giorno, sorseggiando whiskey da una fiaschetta, parlando di film e sparando alle anatre che passavano".
Nella conversazione riportata da Tarantino, John Milius - su cui è, in parte, basato il Walter Sobchak di John Goodman ne Il grande Lebowski - non si risparmia, dicendo sempre quello che pensa sull'industria.
Il giovane regista apre dicendo che L'uomo dai 7 capestri è la sua sceneggiatura preferita e Milius risponde che lui avrebbe diretto il film in modo estremamente diverso da quanto fatto da John Huston. Definisce il prodotto finale "un Butch Cassidy per poveri", "un western da Beverly Hills", sostenendo che manchi un'identità precisa, un'idea di fondo che tenga insieme tutti gli elementi messi in campo, da Paul Newman ai vari camei. Nella sceneggiatura scritta da lui, invece, la sensazione che la storia fosse più coesa e filasse era ben più forte che nel prodotto finale.
Lo scambio procede con dei guizzi anche da parte di Tarantino, che si permette di fare appunti a Milius. Gli confessa di non apprezzare particolarmente alcune delle scene romantiche di Dillinger e la risposta che riceve gli servirà anni dopo per una battuta di Pulp Fiction: "Il fatto che le persone sono leali le une con le altre è davvero significativo".
La conversazione arriva poi ovviamente a toccare pietre miliari come Apocalypse Now - scritto da Milius per la regia di George Lucas in origine - o film in cui Milius ha dato il suo contributo da produttore, quali Hardcore.
Del film di Schrader, Milius dice: "Una sceneggiatura meravigliosa che è diventata un film mediocre. Incolpo la regia di Paul per questo. Nessuno l'ha costretto a cambiare nulla, ha fatto esattamente ciò che voleva" sostiene, negando che la produzione abbia voluto far cambiare il finale a Schrader.
Aggiunge, però, che lo script di Rolling Thunder (inizialmente scritto per lui da Schrader, ma poi diretto da John Flynn) fosse "magnifico" ma che per lui non fosse il momento adatto per lavorare su del materiale "così cupo": "Era proprio una bella sceneggiatura, con dei passaggi bellissimi. Paul nella sua forma migliore" commenta Milius.
Qui trovate l'intervista completa: New Beverly Cinema.