Il 42° Torino Film Festival si è aperto venerdì sera al Teatro Regio con una cerimonia spettacolare che ha trasformato Torino in una piccola Hollywood. L’evento è iniziato con un coro di voci bianche che ha intonato il tema musicale de Il Padrino, omaggiando Marlon Brando, il volto ufficiale di questa edizione, mentre sul grande schermo scorrevano scene iconiche della sua carriera.
È arrivato poi il momento delle star, insignite del Premio Stella della Mole. Tra gli ospiti Matthew Broderick, al cui fianco c’era la moglie Sarah Jessica Parker, ha condiviso ricordi esilaranti su Marlon Brando prima di ricevere il premio. È stato poi il turno di Rosario Dawson e Giancarlo Giannini, che hanno raccontato aneddoti emozionanti sulla loro carriera, mentre Sharon Stone ha sensibilizzato sul potere che ha il cinema di raccontare storie importanti per il mondo.
L’ultimo Premio è andato a Ron Howard, che ha presentato la première del suo ultimo film, Eden. Ispirato a una storia vera, il film esplora i dilemmi etici e le difficoltà di una comunità che fugge dalla società borghese per rifugiarsi su un’isola incontaminata. La serata si è dunque conclusa con la proiezione del film che segna ufficialmente l’apertura del festival.
La giornata di sabato ha offerto una ricca selezione di eventi, spaziando tra proiezioni, retrospettive e incontri con registi e attori. Ancora protagonisti Matthew Broderick, Giancarlo Giannini e Rosario Dawson, che hanno presentato rispettivamente tre film di cui sono protagonisti e che dialogano ancora con il presente: The Freshman (Andrew Bergman, 1990) - proiettato nella retrospettiva dedicata a Marlon Brando - e Pasqualino Settebellezze (Lina Wertmüller, 1975) e Kids (Larry Clark, 1995) - entrambi della sezione Zibaldone.
Il Concorso Lungometraggi è iniziato con la proiezione di Corresponsal di Emiliano Serra, un thriller politico che indaga il rapporto tra giornalismo e verità, e Holy Rosita di Wannes Destoop, dramma che parla di maternità con delicatezza e intelligenza. Del Concorso Documentari spicca The Brink of Dreams di Nada Riyadh e Ayman El Amir: vincitore a Cannes, il film racconta i sogni e le speranze di un gruppo di giovani ragazze che fondano un teatro di strada per affermarsi come individui nella società.
La retrospettiva su Marlon Brando ha incluso alcuni dei film che hanno reso celebre il divo americano, tra cui The Men (Fred Zinnemann, 1950; presentato da Paolo Mereghetti) e A Streetcar Named Desire. Tra le anteprime fuori concorso, Il Corpo di Vincenzo Alfieri ha colpito per il suo dinamico mix di dramma e thriller, mentre The Summer Book di Charlie McDowell ha emozionato raccontando il commovente legame tra una nonna e la sua nipote.
Il weekend si è poi concluso nel nome di Angelina Jolie. Grandissima sorpresa di quest’anno, la sua presenza è stata confermata solo pochi giorni prima dell’inizio del TFF, esaltando un’edizione già ricca di glamour. Domenica, dopo aver ricevuto il Premio Stella della Mole, la star americana ha presentato in anteprima internazionale il suo ultimo lavoro Without Blood assieme ad Alessandro Baricco, autore del romanzo Senza Sangue, da cui il film è tratto. Girato in Italia, Without Blood parla del trauma di una donna che, anni dopo aver assistito al massacro della sua famiglia, si confronta con uno degli assassini. Una storia forte e toccante al centro del quinto lungometraggio da regista per Angelina Jolie.
È poi toccato ancora a Sharon Stone, che ha presentato The Quick and the Dead, film del 1995 diretto da Sam Raimi e con un cast stellare: oltre a Sharon Stone, dei giovani Leonardo DiCaprio e Russell Crowe. Anche Emmanuelle Béart ha ricevuto il Premio Stella della Mole in occasione della proiezione del suo ultimo documentario Un Silence Si Bruyant (2023), co-diretto con la regista ucraina Anastasia Mikova. Il film tratta il tabù dell’incesto, tema caro all’attrice americana che nel 2023 ha dichiarato di esserne stata vittima: l’intento dell’opera è sensibilizzare sull’opera e invitare le persone a parlarne, combattendo la vergogna e lo stigma sociale ad esso associati.
Tra i lungometraggi in concorso, prima proiezione ufficiale per Nina di Andrea Jaurrieta, Under the Grey Sky di Mara Tamkovich ed Europa Centrale di Gianluca Minucci. Quest’ultimo, uno dei due film italiani in concorso, racconta la discesa nelle tenebre dell’Europa alle porte degli anni ‘40 attraverso i tradimenti e gli intrighi politici che si snodano durante un nevrotico viaggio in treno.
Un weekend di apertura ricco di cinema e magia per la 42° edizione del Torino Film Festival, che ha già posto le basi per una settimana dalle grandi emozioni che potrete seguire qui su longtake.
A cura di Romeo Gjokaj
È arrivato poi il momento delle star, insignite del Premio Stella della Mole. Tra gli ospiti Matthew Broderick, al cui fianco c’era la moglie Sarah Jessica Parker, ha condiviso ricordi esilaranti su Marlon Brando prima di ricevere il premio. È stato poi il turno di Rosario Dawson e Giancarlo Giannini, che hanno raccontato aneddoti emozionanti sulla loro carriera, mentre Sharon Stone ha sensibilizzato sul potere che ha il cinema di raccontare storie importanti per il mondo.
L’ultimo Premio è andato a Ron Howard, che ha presentato la première del suo ultimo film, Eden. Ispirato a una storia vera, il film esplora i dilemmi etici e le difficoltà di una comunità che fugge dalla società borghese per rifugiarsi su un’isola incontaminata. La serata si è dunque conclusa con la proiezione del film che segna ufficialmente l’apertura del festival.
La giornata di sabato ha offerto una ricca selezione di eventi, spaziando tra proiezioni, retrospettive e incontri con registi e attori. Ancora protagonisti Matthew Broderick, Giancarlo Giannini e Rosario Dawson, che hanno presentato rispettivamente tre film di cui sono protagonisti e che dialogano ancora con il presente: The Freshman (Andrew Bergman, 1990) - proiettato nella retrospettiva dedicata a Marlon Brando - e Pasqualino Settebellezze (Lina Wertmüller, 1975) e Kids (Larry Clark, 1995) - entrambi della sezione Zibaldone.
Il Concorso Lungometraggi è iniziato con la proiezione di Corresponsal di Emiliano Serra, un thriller politico che indaga il rapporto tra giornalismo e verità, e Holy Rosita di Wannes Destoop, dramma che parla di maternità con delicatezza e intelligenza. Del Concorso Documentari spicca The Brink of Dreams di Nada Riyadh e Ayman El Amir: vincitore a Cannes, il film racconta i sogni e le speranze di un gruppo di giovani ragazze che fondano un teatro di strada per affermarsi come individui nella società.
La retrospettiva su Marlon Brando ha incluso alcuni dei film che hanno reso celebre il divo americano, tra cui The Men (Fred Zinnemann, 1950; presentato da Paolo Mereghetti) e A Streetcar Named Desire. Tra le anteprime fuori concorso, Il Corpo di Vincenzo Alfieri ha colpito per il suo dinamico mix di dramma e thriller, mentre The Summer Book di Charlie McDowell ha emozionato raccontando il commovente legame tra una nonna e la sua nipote.
Il weekend si è poi concluso nel nome di Angelina Jolie. Grandissima sorpresa di quest’anno, la sua presenza è stata confermata solo pochi giorni prima dell’inizio del TFF, esaltando un’edizione già ricca di glamour. Domenica, dopo aver ricevuto il Premio Stella della Mole, la star americana ha presentato in anteprima internazionale il suo ultimo lavoro Without Blood assieme ad Alessandro Baricco, autore del romanzo Senza Sangue, da cui il film è tratto. Girato in Italia, Without Blood parla del trauma di una donna che, anni dopo aver assistito al massacro della sua famiglia, si confronta con uno degli assassini. Una storia forte e toccante al centro del quinto lungometraggio da regista per Angelina Jolie.
È poi toccato ancora a Sharon Stone, che ha presentato The Quick and the Dead, film del 1995 diretto da Sam Raimi e con un cast stellare: oltre a Sharon Stone, dei giovani Leonardo DiCaprio e Russell Crowe. Anche Emmanuelle Béart ha ricevuto il Premio Stella della Mole in occasione della proiezione del suo ultimo documentario Un Silence Si Bruyant (2023), co-diretto con la regista ucraina Anastasia Mikova. Il film tratta il tabù dell’incesto, tema caro all’attrice americana che nel 2023 ha dichiarato di esserne stata vittima: l’intento dell’opera è sensibilizzare sull’opera e invitare le persone a parlarne, combattendo la vergogna e lo stigma sociale ad esso associati.
Tra i lungometraggi in concorso, prima proiezione ufficiale per Nina di Andrea Jaurrieta, Under the Grey Sky di Mara Tamkovich ed Europa Centrale di Gianluca Minucci. Quest’ultimo, uno dei due film italiani in concorso, racconta la discesa nelle tenebre dell’Europa alle porte degli anni ‘40 attraverso i tradimenti e gli intrighi politici che si snodano durante un nevrotico viaggio in treno.
Un weekend di apertura ricco di cinema e magia per la 42° edizione del Torino Film Festival, che ha già posto le basi per una settimana dalle grandi emozioni che potrete seguire qui su longtake.
A cura di Romeo Gjokaj