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Mostra del cinema di Venezia: le trame dei film Fuori Concorso - Non Fiction
SPORTIN’ LIFE
di ABEL FERRARA, Francia / 65'
con Willem Dafoe, Cristina Chiriac, Anna Ferrara, Paul Hipp, Joe Delia

Girato da Abel Ferrara quasi interamente a Berlino durante l’ultimo festival, dov’era in concorso con il film Siberia, questo documentario è una sorta di celebrazione della fiducia nel cinema, nella musica (Ferrara ha una rock band che si esibisce a lungo nel film) e nel sodalizio con Willem Dafoe, il suo attore feticcio, una sorta di alter ego, interprete dei suoi ultimi film. Uno sguardo intimo nella vita di Ferrara, il suo mondo attraverso l’arte, la musica, la regia, i suoi collaboratori e le sue ispirazioni, i suoi amici e la loro vita a Roma, mentre il coronavirus si diffonde e paralizza il mondo. 

ABEL FERRARA (New York, USA, 1951), regista e sceneggiatore americano. King of New York (1990) è il titolo che gli dà la notorietà, grazie anche all’interpretazione di Christopher Walken, che qui inizia un sodalizio con il regista. Fra il 1992 ed il 1995 Ferrara dirige tre film sul tema del peccato e della redenzione: Il cattivo tenente (1992), Occhi di serpente (1993, presentato a Venezia), The Addiction - Vampiri a New York (1995). Ferrara è stato in seguito più volte in concorso a Venezia: nel 1999 con The Funeral, con cui Chris Penn vince la Coppa Volpi, nel 2005 con Mary, che vince il Premio speciale della Giuria, nel 2011 con 4:44 Last Day on Earth, nel 2014 con Pasolini. Nel 2017 è Fuori concorso con il documentario Piazza Vittorio



CRAZY, NOT INSANE
di ALEX GIBNEY, USA / 118'

Il documentario ricostruisce l’avventura professionale di Dorothy Otnow Lewis, la criminologa americana che ha passato la vita a indagare la mentalità dei serial killer, studiando per prima gli effetti dei disturbi delle personalità multiple e riuscendo poi a farli riconoscere come tali dai tribunali. Impressionanti sono le registrazioni dei colloqui che la psicologa ha avuto con i più famosi serial killer americani, che cambiano personalità durante le sedute sotto ipnosi.

ALEX GIBNEY (New York, USA, 1953) è un documentarista premio Oscar e produttore cinematografico americano. All’attività di regista alterna una carriera da produttore di documentari, che ha spesso scritto e diretto. Nel 2008 vince l’Oscar per il miglior documentario con Taxi to the Dark Side, sul trattamento dei prigionieri durante gli interrogatori in Iraq, Afghanistan e nel campo di prigionia di Guantánamo. Agli Academy era già stato nominato due anni prima nella stessa categoria con Enron - L'economia della truffa (2005). Nel 2015 con Going Clear: Scientology and the Prison of Belief, documentario HBO su Scientology, vince l’Emmy per il miglior documentario.  Nel 2016 realizza Zero Days sul virus informatico Stuxnet, scoperto nel 2010 e commissionato anni prima dai governi di Stati Uniti e Israele per sabotare il programma nucleare iraniano. A Venezia è due volte Fuori concorso con The Armstrong Lie (2013), su Lance Armstrong, e con Citizen K (2019), su Mikhail Khodorkovsky e il suo rapporto con Putin.



GRETA
di NATHAN GROSSMAN, Svezia / 97'
con Greta Thunberg

Attesissimo lavoro  del  regista che ha seguito la giovane attivista svedese Greta Thunberg dalle sue prime apparizioni in pubblico, sino a diventare la figura iconica più rappresentativa del movimento ecologista, con un seguito mondiale senza precedenti. Nell’Agosto del 2018, Greta Thunberg, studentessa svedese di 15 anni, indice uno sciopero per il clima a scuola. Il suo quesito per il mondo degli adulti è: se non siete interessati al futuro del pianeta terra, perché allora lei dovrebbe preoccuparsi del suo futuro a scuola? In pochi mesi il suo sciopero diventa un movimento globale. Greta, una tranquilla ragazza svedese, è ora un’attivista di fama mondiale. 

NATHAN GROSSMAN è uno sceneggiatore e documentarista svedese. Il suo primo lavoro è una miniserie televisiva che documenta il consumo di carne in Svezia, Köttets lustar (2017). Ha partecipato alla scrittura del documentario Zlatan - för Sverige i tiden (2018) sul celebre calciatore Zlatan Ibrahimović. 



SALVATORE- SHOEMAKER OF DREAMS
di LUCA GUADAGNINO, Italia / 120'

All’inizio del XX secolo, un giovane calzolaio irpino di umili origini, Salvatore Ferragamo, salpa da Napoli verso l’America in cerca di una vita migliore. Si stabilisce nel Sud della California e diventa il più famoso calzolaio di Hollywood all’epoca del muto. Nel 1927 torna in Italia e fonda una delle più conosciute a apprezzate case di moda italiane nel mondo. Questo documentario racconta la sua avventura professionale e umana. 

Luca GUADAGNINO (Palermo, Italia, 1971). Il suo primo lungometraggio, The Protagonists (1999) è a Venezia, con protagonista Tilda Swinton, sua amica e attrice feticcio cui dedica nel 2002 Tilda Swinton: The Love Factory, documentario anch’esso presentato a Venezia. Nel 2005 gira Melissa P., trasposizione cinematografica del libro scandalo di Melissa Panarello. Io sono l’amore (2009) viene presentato in Orizzonti a Venezia e ottiene una nomination all’Oscar e numerosi riconoscimenti all’estero. Nel 2013 presenta il documentario Bertolucci on Bertolucci, sempre alla Mostra. È stato giurato a Venezia nel 2010. Nel 2015 presentato a Venezia in concorso A Bigger Splash. Il successo internazionale Call Me by Your Name (2017) ottiene quattro nomination all’Oscar e vince la statuetta per la miglior sceneggiatura non originale. Nel 2018 infine presenta in concorso a Venezia Suspiria, il remake del celebre horror di Dario Argento, ottenendo sei candidature ai David di Donatello.  



FINAL ACCOUNT
di LUKE HOLLAND, UK / 90'

L’autore di questo impressionante documento, Luke Holland, un ebreo inglese che ha dedicato la sua vita di attore e regista alla ricostruzione degli orrori del nazismo, è mancato il 20 giugno scorso all’età di 71 anni. Il film è un ritratto dell’ultima generazione di tedeschi votati al Terzo Reich di Hitler. Vengono sollevate questioni sull’autorità, il conformismo, identità e responsabilità nazionale. Uomini e donne, dagli ex membri delle SS ai civili, fanno i conti in modi molto diversi con i loro ricordi.

LUKE HOLLAND (Ludlow, UK, 1948 - 2020) è stato un documentarista inglese. Nella sua carriera ha diretto due documentari per la televisione, Good Morning, Mr. Hitler (1993) e Ich war Hitlers Sklave (2000), entrambi sui testimoni sopravvissuti al regime nazista tedesco di Hitler. È stato ospite a Venezia come attore del film Eden di Amos Gitai, in concorso nel 2001. 



LA VERITÀ SU ‘LA DOLCE VITA’
di GIUSEPPE PEDERSOLI, Italia / 83'

Il film è la ricostruzione della tormentata e avventurosa realizzazione del capolavoro di Fellini, del quale si credeva di sapere tutto. Certezza erronea contraddetta dal film di Pedersoli, che è nipote del produttore Giuseppe Amato, grazie al quale il film di Fellini poté vedere la luce. Il 20 ottobre 1959 Amato, grande produttore di molti capolavori del neorealismo, si trova da solo in una saletta di proiezione. Sullo schermo di fronte a lui il film più famoso di Federico Fellini che nessun altro produttore aveva voluto realizzare. Il premontato del regista è lungo oltre quattro ore. Fellini non vuole fare tagli e Rizzoli non vuole più distribuirlo. È la sfida più complicata della carriera di Peppino Amato.

GIUSEPPE PEDERSOLI (Roma, 1961) è un documentarista, produttore e sceneggiatore. È figlio del celebre attore Carlo Pedersoli, meglio conosciuto come Bud Spencer e nipote del produttore Giuseppe Amato. Tra i suoi primi lavori ha prodotto un film con il padre, Un piede in paradiso (1991), con il quale lavora ancora in Botte di Natale (1994), nella serie TV Noi siamo angeli (1997), nel film per la televisione Padre Speranza (2005) e nel film televisivo I delitti del cuoco (2010). È tra i produttori della serie Giulio Cesare (2004) con Richard Harris, Christopher Walken e Valeria Golino. Nel 2009 ha prodotto la commedia Generazione mille euro di Massimo Venier. 



MOLECOLE (FILM DI PRE-APERTURA)
di ANDREA SEGRE, Italia / 68'

Tra febbraio e aprile 2020 il regista Andrea Segre è rimasto bloccato a Venezia a causa della diffusione del coronavirus. Venezia è la città che ha ospitato e che ospita molti dei suoi progetti lavorativi, era la città di suo padre. Questa pandemia ha “congelato” e svuotato il capoluogo veneto, riconsegnandolo alla sua natura e alla sua storia, ma anche – a livello personale – alle memorie familiari del regista, che in quei giorni ha raccolto appunti visivi e storie nel documentario Molecole. Riemerge così il legame con il padre veneziano, scienziato chimico-fisico e vero protagonista del film, morto dieci anni fa. Si mescolano in questo modo l’isolamento della città e quello più intimo e personale del regista, autore anche della sceneggiatura originale. 

ANDREA SEGRE (Dolo, Italia, 1976) è regista di film e documentari. Il pianeta in mare (2019) è stato presentato Fuori Concorso a Venezia nel 2019. Il suo primo lungometraggio di finzione, Io sono Li (2011), è stato presentato a Venezia alle Giornate degli Autori, La prima neve (2013) ha partecipato a Orizzonti a Venezia, L’ordine delle cose (2017) è stato presentato alla Mostra come Proiezione Speciale. Tra i documentari, ha realizzato Lo sterminio dei popoli zingari (1998, film d’esordio), Marghera Canale Nord (2003, Proiezione Speciale a Venezia), Come un uomo sulla terra (2008), Il sangue verde (2010, Giornate degli Autori), Mare Chiuso (co-diretto con Stefano Liberti, 2012, Evento Collaterale del Consiglio d’Europa a Venezia) e I sogni del lago salato (2015, Progetto Speciale alle Giornate degli Autori). 



NARCISO EM FÉRIAS
di RENATO TERRA, RICARDO CALIL, Brasile / 84'
con Caetano Veloso

Lunga, ininterrotta intervista al cantante Caetano Veloso, che ricostruisce i lunghi mesi della sua prigionia dopo l’arresto immotivato, nel 1968, durante la dittatura militare che mantenne il potere fino al 1984. La vicenda inizia il 13 dicembre 1968, quando la dittatura militare brasiliana approva l’Atto istituzionale numero 5. Conosciuto come AI-5, esso segna l’inizio di una delle fasi più repressive e violente del regime. Due settimane più tardi, il compositore Caetano Veloso viene arrestato.

RENATO TERRA è sceneggiatore e regista documentarista. Esordisce nel 2010 con la regia di Uma Noite em 67, focus sull’eco che fece l’edizione del Festival de Música Popular Brasileira nel 1967, con il quale vince nel 2011 il premio ACIE del Brasile come Miglior Documentario. Nel 2016 gira il documentario Eu Sou Carlos Imperial che lo candida alle nomination come Miglior documentario al Gran premio del cinema brasiliano l’anno seguente.

RICARDO CALIL è sceneggiatore, produttore e regista documentarista. Collabora con Renato Terra nella realizzazione di Uma Noite em 67 (2010) e Eu Sou Carlos Imperial (2016), mentre nel 2018 dirige Cine Marrocos, storia di un cinema abbandonato ora dimora di senza tetto e rifugiati, la trama oscilla tra realtà e finzione cinematografica.



PAOLO CONTE, VIA CON ME
di GIORGIO VERDELLI, Italia / 100'
con Luca Zingaretti, Roberto Benigni, Caterina Caselli, Isabella Rossellini, Francesco De Gregori, Patrice Leconte 

Attraversato da numerose testimonianze di affetto e ammirazione per lo chansonnier italiano più amato nel mondo, il film è caratterizzato dalla generosità con cui Paolo Conte si concede alla macchina da presa, raccontando la sua avventura umana e professionale. Paolo Conte sarà a Venezia per una serata speciale a lui dedicata, venerdì 11 settembre. Il film porta sullo schermo anche scorci della città di Napoli. 

GIORGIO VERDELLI (1955) è un regista, sceneggiatore e compositore italiano. Comincia la sua carriera realizzando la colonna sonora per il film Vacanze d’estate nel 1985, dedicandosi successivamente alle scenografie di una serie di documentari televisivi incentrati sulla vita di alcuni dei principali cantautori italiani e internazionali come The Doors: oltre i confini del Rock (1997) e Unici Mina D'altro canto (2017). Nel 2017 dirige il suo primo lungometraggio documentaristico Pino Daniele – Il tempo resterà



HOPPER/WELLES 
di ORSON WELLES, USA / 130'
con Dennis Hopper, Orson Welles 

Il produttore Filip Jan Rymsza, che due anni fa a Venezia ha portato il restauro del film incompiuto di Orson Welles The Other Side of the Wind, torna quest’anno con un altro inatteso regalo. La ricostruzione di una lunga intervista che Orson Welles realizzò con Dennis Hopper mentre questi stava girando in Messico The Last Movie (1971), il suo film maledetto destinato a diventare un colossale insuccesso commerciale. Il colloquio fra i due, della durata originaria di 6 ore, è stato ridotto a meno di due con l’aiuto del montatore premio Oscar Bob Murawski, e costituisce un documento storico di eccezionale interesse.

ORSON WELLES (Kenosha, USA, 1915 – Los Angeles, USA, 1985) è stato un regista, attore e sceneggiatore americano. Considerato unanimemente un genio della storia del cinema, esordisce all’età di 26 con il capolavoro Quarto potere (1941), da molti ritenuto tra i più grandi film mai realizzati, grazie al quale vince l’Oscar per la sceneggiatura. Da allora in poi però ha sempre più difficoltà a trovare dei produttori che gli diano carta bianca per le sue idee viste all’epoca come stravaganti e dopo una serie di film rimaneggiati dai produttori, tra i quali spicca La signora di Shanghai (1947), si auto esilia in Europa. Nel 1948 torna in concorso a Venezia, dopo lo sfortunato The Stranger (1947), con il suo Macbeth, primo capitolo di una trilogia shakespeariana. Otello (1951) film che impiega tre anni a realizzare e che forse rappresenta la summa delle innovazioni e dell’arte del suo cinema, trionfa poi a Cannes. A Venezia torna un’altra volta con Il processo (1960). Welles è stato anche un attore sublime che ha alternato spesso a grandi interpretazioni ruoli minori e tra i più vari per poter produrre i suoi film. Venezia lo ha ricordato presentando nel 2018 il suo ultimo film per anni incompiuto, L'altra faccia del vento.



CITY HALL 
di FREDERICK WISEMAN, USA / 272'

Nuovo capitolo dell’appassionante indagine di Wiseman sulle istituzioni che sono alla base della società americana. Dopo Berkeley e la Public Library di New York, è il Boston City Hall l’oggetto della nuova esplorazione di un regista instancabile nonostante i suoi novant’anni. Qui il Sindaco si occupa in prima persona dei problemi della sicurezza, dei vigili del fuoco, della sanità, dei veterani, degli anziani, dei parcheggi e via elencando. L’amministrazione comunale permea ogni aspetto della vita dei cittadini. Una realtà sotterranea che tende ad essere data per scontata dai cittadini, vista nella quotidianità, da un punto di vista interno.

FREDERICK WISEMAN (Boston, Massachusetts, USA, 1930) è un regista e produttore americano. Pluripremiato documentarista a livello internazionale, è conosciuto per lavori quali: Titicut Follies (1967), Near Death (1989), La Comédie Française ou L’amour joué (1996), La danse - Le ballet de l’Opéra de Paris (2009) e At Berkeley (2013, presentato a Venezia), National Gallery (2014). Tra i premi spiccano 4 Emmy e un Oscar Onorario alla Carriera nel 2017. Ha ricevuto il Leone d’Oro alla Carriera a Venezia 71 ed è stato in concorso con il documentario Ex Libris: The New York Public Library (2017).



Fonte: La Biennale di Venezia
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