Orson

Welles

6 maggio 1915, Kenosha (Wisconsin, USA) — 10 ottobre 1985, Los Angeles (California, USA)
Premi Principali
Oscar alla carriera 1971
Leone d’oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia 1970
Oscar alla miglior sceneggiatura originale 1942
Regista, attore, sceneggiatore, drammaturgo e produttore americano. Figlio di un inventore e di una pianista, nonché figura dai contorni mitici e giganteggianti all’interno della storia del cinema, nel 1931 si diploma alla Todd School di Woodstock, in Illinois, ma subito dopo, dimostrando fin da subito un temperamento irrequieto, parte per l'Irlanda, dove lavora come attore al Gate Theatre di Dublino, per poi intraprendere una serie di viaggi in Marocco e in Spagna. Nel 1938 realizza per la radio CBS il programma radiofonico The Mercury Theatre on the air, in cui riadatta alcuni classici della letteratura, mentre il 30 ottobre dello stesso anno, attraverso la riduzione de La guerra dei mondi di H.G. Wells, fa credere a migliaia di ascoltatori di stare assistendo in diretta allo sbarco degli alieni sulla Terra. Sempre nel 1938 firma Too Much Johnson, film ritenuto a lungo perduto, mentre tre anni dopo realizza con la casa di produzione RKO Quarto Potere (Citizen Kane), del quale è regista, co-sceneggiatore e protagonista: ritenuto unanimemente uno dei più grandi film realizzati. Ritratto bigger than life del magnate Charles Foster Kane, non ottiene all’epoca un grande successo commerciale ma segna la storia del cinema grazie a uno sperimentalismo che investe tutte le possibilità espressive del mezzo cinematografico, con una libertà creativa che in futuro a Welles sarà sempre preclusa (Quarto potere vince un Oscar per la miglior sceneggiatura, andato al regista e Herman J. Mankiewicz, su nove nomination). Mentre i progetti annunciati, rimaneggiati e infine abortiti non si contano (una costante di tutta la sua carriera), il regista realizza in seguito L’orgoglio degli Amberson (The Magnificent Ambersons, 1942), Lo straniero (The Stranger, 1946) e La signora di Shanghai (The Lady from Shanghai, 1947), con un’insolita Rita Hawyorth bionda, che all’epoca lasciò di stucco, ma anche un evidente consolidamento della maestria barocca di Welles. Seguono gli adattamenti shakespeariani Macbeth (1948), girato in fretta e furia e con mezzi ridotti all’osso, e Otello (The Tragedy of Othello: The Moor of Venice, 1952), vincitore del Gran Premio al Festival di Cannes. Dopo una fuga in Europa, Welles torna in America e realizza un altro dei suoi capolavori assoluti, L’infernale Quinlan (Touch of Evil, 1958), poliziesco di eccelsa fattura con un incredibile piano sequenza iniziale di tre minuti, preceduto da Rapporto confidenziale (Mr. Arkadin, 1955). Col passare del tempo la personalità incontenibile e sregolata del cineasta, amabile conversatore dall'intelligenza irrefrenabile e impossibile da arginare, si lega sempre di più allo stile dei suoi film. Nel 1962 adatta l’omonimo romanzo di Franz Kafka ne Il processo (Le procès, 1962), per poi firmare un altro adattamento shakespeariano, Falstaff (Campanadas a medianoche, 1965), Storia immortale (Une histoire immortelle, 1968), il sublime documentario sperimentale sull’arte della menzogna F for Fake – Verità e menzogne (Vérités et mensonges, 1973) e Filming Othello (1978). Il più celebre, ambizioso, folle e “impossibile” miraggio creativo di Welles, il suo Don Chisciotte, viene montato infine da Jesús Franco vedendo la luce nel 1992, mentre nel 2018 viene presentato postumo alla Mostra del Cinema di Venezia l’intricatissimo The Other Side of the Wind, poi diffuso su Netflix, con John Huston e Peter Bogdanovich. Come attore, tra le molte prove offerte, indimenticabile la sua partecipazione auto-ironica nell’episodio La ricotta di Pier Paolo Pasolini, contenuto nel film corale Ro.Go.Pa.G (1963).
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