Nel giorno in cui è stato annunciato il titolo del prossimo attessissimo film di Paul Thomas Anderson, Licorice Pizza, arriva una notizia abbastanza curiosa riguardo a Vicky Krieps.
La protagonista dell'acclamato Il filo nascosto ha infatti rivelato di aver avuto grosse difficoltà a lavorare con altri registi dopo l'esperienza con Anderson. Nonostante i quattro progetti in ballo quest'anno, la Kripes ha amesso che è servito del tempo per riadattarsi e non sono certo mancate proposte importanti essendo apparsa in: Old di M. Night Shyamalan, uscito nelle sale a luglio; l'acclamato film in concorso a Cannes Bergman Island di Mia Hansen-Løve; Beckett di Ferdinando Cito Filomarino, il dramma di Netflix che ha aperto il Locarno Film Festival e il biopic sui prigionieri di Auschwitz di Barry Levinson The Survivor, proprio in questi giorni al TIFF.
Ma se il dramma nel mondo della moda al fianco di Daniel Day-Lewis l'aveva trasformata in un'attrice con cui tutti volevano lavorare, ha ammesso, a The Hollywood Reporter, che è servito del tempo per adattarsi alla nuova fama e inevitabilmente rifiutare progetti soprattutto hollywoodiani.
"Dopo Il filo nascosto, non ero più interessata a Hollywood, perché mi sembrava che tutto fosse uguale e niente fosse anche solo comparabile a Paul", ha affermato. "Vengo da un piccolo Paese [il Lussemburgo] e sono cresciuta con mucche, alberi e foreste".
Quella notorietà improvvisa l'aveva convinta a tornare in Europa per dedicarsi al cinema d'autore. "Mi sono state inviate alcune sceneggiature, che ho accettato subito, anche se erano piccole e indipendenti", ha detto. Ci sono voluti due anni e, più tardi, il pranzo con Paul Thomas Anderson per "chiudere il cerchio" sul suo scetticismo nei confronti di Hollywood.
“Ricordo che Paul mi guardava da sopra una ciotola di ramen in questo ristorantino davvero piccolo, e all'improvviso mi disse: 'Vicky, penso che abbiamo fatto un buon film.' E io ho detto: 'Sì'. Ed è stato davvero banale, ma penso che sia stato importante per entrambi, dopo tutto questo tempo, dirci solo una volta, 'OK, penso che abbiamo fatto un buon lavoro'."
È stato dopo questo pranzo con Paul Thomas Anderson che la Krieps ha cercato di trovare un agente statunitense. Mentre prima risiedeva principalmente a Berlino, ora si è trasferita a Los Angeles e ha firmato con la CAA.
Fonte: Indiewire
La protagonista dell'acclamato Il filo nascosto ha infatti rivelato di aver avuto grosse difficoltà a lavorare con altri registi dopo l'esperienza con Anderson. Nonostante i quattro progetti in ballo quest'anno, la Kripes ha amesso che è servito del tempo per riadattarsi e non sono certo mancate proposte importanti essendo apparsa in: Old di M. Night Shyamalan, uscito nelle sale a luglio; l'acclamato film in concorso a Cannes Bergman Island di Mia Hansen-Løve; Beckett di Ferdinando Cito Filomarino, il dramma di Netflix che ha aperto il Locarno Film Festival e il biopic sui prigionieri di Auschwitz di Barry Levinson The Survivor, proprio in questi giorni al TIFF.
Ma se il dramma nel mondo della moda al fianco di Daniel Day-Lewis l'aveva trasformata in un'attrice con cui tutti volevano lavorare, ha ammesso, a The Hollywood Reporter, che è servito del tempo per adattarsi alla nuova fama e inevitabilmente rifiutare progetti soprattutto hollywoodiani.
"Dopo Il filo nascosto, non ero più interessata a Hollywood, perché mi sembrava che tutto fosse uguale e niente fosse anche solo comparabile a Paul", ha affermato. "Vengo da un piccolo Paese [il Lussemburgo] e sono cresciuta con mucche, alberi e foreste".
Quella notorietà improvvisa l'aveva convinta a tornare in Europa per dedicarsi al cinema d'autore. "Mi sono state inviate alcune sceneggiature, che ho accettato subito, anche se erano piccole e indipendenti", ha detto. Ci sono voluti due anni e, più tardi, il pranzo con Paul Thomas Anderson per "chiudere il cerchio" sul suo scetticismo nei confronti di Hollywood.
“Ricordo che Paul mi guardava da sopra una ciotola di ramen in questo ristorantino davvero piccolo, e all'improvviso mi disse: 'Vicky, penso che abbiamo fatto un buon film.' E io ho detto: 'Sì'. Ed è stato davvero banale, ma penso che sia stato importante per entrambi, dopo tutto questo tempo, dirci solo una volta, 'OK, penso che abbiamo fatto un buon lavoro'."
È stato dopo questo pranzo con Paul Thomas Anderson che la Krieps ha cercato di trovare un agente statunitense. Mentre prima risiedeva principalmente a Berlino, ora si è trasferita a Los Angeles e ha firmato con la CAA.
Fonte: Indiewire