Al termine del workshop dedicato a “Mulholland Drive: analisi di un film dalla a alla z”, abbiamo proposto ai partecipanti di scrivere un elaborato su un elemento emblematico del capolavoro di David Lynch. Ecco il lavoro che ha meritato la pubblicazione!
Sonia Butelli
Indossa un orecchino di perla? Allora è lei la ragazza!
11 settembre 1599 - Castel Sant'Angelo
Si compie l’esecuzione per decapitazione della ventiduenne Beatrice Cenci, colpevole di aver commissionato il parricidio, esasperata dalle violenze e dagli abusi sessuali paterni. L’uomo viene assalito nel sonno, e si tenta di simulare, senza successo, una morte accidentale. Presenziano all’esecuzione anche Caravaggio, Orazio Gentileschi e la figlia Artemisia. Beatrice diventa immediatamente fonte di ispirazione artistica.
Già a partire dallo stesso anno gode di grande circolazione grazie a copie, disegni e rifacimenti un suo presunto ritratto, attribuito a Guido Reni o ai suoi allievi.
Il dipinto viene considerato tra i precedenti visivi più interessanti del maggiormente famoso “Ragazza con turbante” (meglio nota come “Ragazza con l’orecchino di perla”) di Jan Vermeer del 1665.
È stato ipotizzato che l’immagine sarebbe una tronie, ritratti raffiguranti il volto di personaggi convenzionali o tipi più che di persone riconoscibili. Si dice che il dipinto sembri cogliere un momento arrestato nel tempo, come se la giovane donna fosse stata disturbata nei suoi sogni.
2001 Mulholland Drive
Dopo i titoli di testa, la prima immagine in luce del film: una donna (Rita) che indossa orecchini di perla; ne perderà uno in seguito ad incidente stradale da lì poco.
Comincia così il nostro viaggio, verso una direzione di non immediata comprensione, tra continue svolte e qualche repentino cambio di rotta. Incontreremo parecchi personaggi, a volte sfumature o finanche copie di loro stessi, e rimarremo ammaliati e affascinati da miriadi di punti luce, quelli che ci mostrano la città di Los Angeles sullo sfondo, ma anche e più insistentemente, quelli delle numerosissime perle che illuminano e decorano i volti delle protagoniste del film, le vere, presunte, immaginate, o sognate stelle di Hollywood.
Perle come sinonimo di preziosità, ma anche segnale visivo per lo spettatore di una specifica condizione: il successo raggiunto, una posizione di dominanza, il potere, l’essere sulla strada giusta – laddove non si si già tagliato il tanto agognato traguardo, l’appartenere a quel mondo, lo stare al gioco, qualunque cosa pur di non limitarsi ad esserne solo accettate, o peggio respinte. Si rende quindi doveroso mostrare questo successo, si rende necessario brillare, non importa se sia di luce naturale, propria o riflessa; importa indossare i gioielli preferiti dalle dive di Hollywood, nemmeno a dirlo, le perle. Vale per le attrici come Rita/Camilla, che vediamo indossare orecchini e collane di perle più o meno vistosi nei momenti di successo. Vale anche per la moglie del regista: il torto maggiore che le si possa fare sembra essere metterla in ombra imbrattando di vernice fluorescente i suoi gioielli, numerose perle incluse! Similmente, e in maniera ancora più visivamente evidente vale per le “direttrici dei lavori”, come la manager del condominio al 1612 di Hayvenhust, Coco Lenoix, che incontriamo letteralmente agghindata da orecchini, collana, anello, bracciale, e anche fermaglio per capelli in perle; del resto lei stessa dichiara di essere qui presente in tutto il suo splendore, sottolineando che tutti vanno piuttosto d’accordo con lei, altrimenti non vivrebbero lì!
Quale magnificenza la vita di Hollywood! Raccomandata e raccomandabile!
…e la nostra Betty? Indosserà sempre e solo orecchini ad anello, un bracciale forse d’argento, collane minimaliste…solo nel suo unico momento di gloria, proprio durante il sognato provino di successo, indosserà un filo di perle! Ma sarà il tempo di una sequenza, perché Betty non troverà mai il suo posto in quel mondo in quanto non ha abbigliamento trucco o decorazione adatta ad Hollywood, un mondo dove recitare, diventare altro da sé, costruirsi una immagine è fondamentale. Betty resterà la ragazza delle piccole parti attoriali, incapace di fingere anche nella vita, di calarsi nei panni della star, inadatta ad indossare abiti e monili tanto splendenti, inadatta a diventare una icona, un personaggio convenzionale, una stella del cinema….
Avere a portata di mano la guida blu all’arte della decorazione francese non basta per avere successo ad Hollywood, per quanto possa aiutare ad arredare casa in maniera eccentrica, magari affiancando l’arte astratta ad un ritratto di ragazza senza orecchino di perla… che sia proprio Beatrice Cenci quella che guarda dal quadro Betty e Rita mentre decidono di andare a vedere se ci sia stato davvero un incidente su Mulholland Dr.?