Gli abitanti della cittadina di Barrow, in Alaska, si apprestano ad affrontare i consueti 30 giorni di oscurità totale imposti dal ciclo solare. Ma un'orda di feroci e mostruosi vampiri assetati di sangue umano trasformerà ogni minuto in un incubo senza fine.

Tratto dall'omonima graphic novel di Steve Niles e Ben Templesmith, 30 giorni di buio è nulla più che un modesto horror dalle fosche tinte scarlatte impresse sul bianco manto nevoso che imprigiona la città di Barrow; l'apparato estetico è discretamente realizzato, ma le copiose ed efficaci scene splatter e l'ambientazione potenzialmente suggestiva e claustrofobica non risultano mai supportate da uno script avvincente e teso. Schema consolidato e mutuato da Zombi (1978) di George A. Romero, che vede i superstiti umani asserragliati e braccati dalle creature maligne, con consueti sacrifici e pittoresche nonché truculente morti. Un prodotto innocuo, penalizzato anche da un'eccessiva durata e dedicato unicamente ai fan più accaniti dell'horror. Steve Niles collabora con Stuart Beattie e Brian Nelson alla sceneggiatura.