Napoli, anni Settanta. Peppino Lo Cicero (Toni Servillo), camorrista di seconda classe in pensione, torna in pista dopo l’omicidio di suo figlio. Il tragico avvenimento innescherà una serie di azioni e reazioni violente ma sarà anche la scintilla per cominciare una nuova vita.
Esordio alla regia del celebre fumettista Igor Tuveri, in arte Igort, che adatta il suo omonimo lavoro a fumetti a lungo in ballo per ottenere finalmente un adattamento sul grande schermo, 5 è il numero perfetto è una gangster story a tinte forti, decisamente estetizzante, che non risparmia ralenti, immaginario camorristico duro e puro, amplificato dalla prova serafica, amara e smozzicato Toni Servillo, e un lavoro grafico indubbiamente studiato in ogni sua componente e cesellato fin nei minimi particolari sul piano cromatico e della confezione. Quella interpretata dal trio d’attori composto anche da Carlo Buccirosso e Valeria Golino è un’immersione nella Napoli degli anni ’70 divisa in capitoli, uno dei quali s’intitola “lacrime napulitane” e guidata da un rifinito gusto estetico chiaramente prossimo alla matrice da graphic novel della fonte letteraria originaria. Un approccio che è senza ombra di dubbio il punto di forza della narrazione, più stiracchiata dal punto di vista drammaturgico e incapace, complessivamente, di operare scarti degni di nota sul testo di partenza. Le sequenze cariche di suggestione, nonostante la pigrizia illustrativa di tanti snodi, in compenso non mancano, dalle molteplici sparatorie fino al finale in spiaggia in Sudamerica passando per la scarica di proiettili ambientata nella celebre location partenopea di Palazzo dello Spagnuolo, più volte adoperata al cinema e valorizzata in questo caso al meglio. Ottimo montaggio di Walter Fasano ed Esmeralda Calabria. Presentato nella sezione Giornate degli Autori della Mostra del cinema di Venezia 2019.