Gli ammutinati del Bounty
Mutiny on the Bounty
1962
Paese
Usa
Generi
Avventura, Storico, Drammatico
Durata
179 min.
Formato
Colore
Regista
Lewis Milestone
Attori
Marlon Brando
Trevor Howard
Richard Harris
Hugh Griffith
Richard Haydn
Tim Seely
1787, il Bounty lascia il porto di Portsmouth per dirigersi verso Tahiti. Il Capitano Bligh (Trevor Howard) dirige la sua ciurma con mano ferma e stretta disciplina ma, durante il viaggio di ritorno, dovrà fronteggiare un grave ammutinamento, capitanato dal primo tenente Fletcher Christian (Marlon Brando).
Basato sull'omonimo romanzo di Charles Bernard Nordhoff e James Norman Hall del 1932, a sua volta ispirato al più celebre ammutinamento della storia della marina britannica, già portato sul grande schermo nel 1935 da Frank Lloyd con La tragedia del Bounty. Celeberrimo regista del capolavoro bellico All'Ovest niente di nuovo (1930), Lewis Milestone chiude la sua carriera con un adattamento smisuratamente ambizioso che, dichiarando i propri intenti fin dalla durata oversize (vicina alle tre ore), mette in scena un appassionante racconto storico capace di intrattenere e di far riflettere. Se i siparietti esotici sulla terra ferma risultano datati e privi di ritmo, non si può dire lo stesso quando l'azione si svolge sul vascello: grazie alle ottime interpretazioni di tutto il cast e al sapiente uso degli spazi, Milestone sottolinea a dovere le conseguenze dello scontro frontale tra passato e presente, visto attraverso il divario sociale tra l'aristocratico primo tenente, all'apparenza vanesio e superficiale, e il capitano di estrazione borghese, ambizioso e sadico. Le imprecisioni storiche non si contano, anche nella caratterizzazione dei personaggi, ma alla base c'è una notevolissima padronanza del mezzo cinematografico. Un cristallino esempio di cinema d'altri tempi, dallo spirito nobile e integerrimo, che unisce straordinario senso per l'avventura e profonda indagine psicologica nel tentativo, non sempre riuscito, di rendere sullo schermo tutte le sfaccettature e le contraddizioni del personaggio di Fletcher Christian, indimenticabile figura, umanissima e tormentata, interpretata da un Marlon Brando in stato di grazia. L'attore, responsabile di numerose scelte a livello produttivo e realizzativo, non approvò la scelta di Carol Reed come regista (ritenuto troppo "di parte", in quanto britannico) e allora chiamò Milestone. Meravigliosa fotografia di Robert Surtees in Super Panavision 70. Sul set del film scoppiò l'amore tra Brando e la giovane polinesiana Tarita Teriipia, qui al suo primo e unico film: i due si sposarono nel 1962 e vissero sull'isola di Tetiaroa, di proprietà dell'attore, fino al divorzio, avvenuto nel 1972.
Basato sull'omonimo romanzo di Charles Bernard Nordhoff e James Norman Hall del 1932, a sua volta ispirato al più celebre ammutinamento della storia della marina britannica, già portato sul grande schermo nel 1935 da Frank Lloyd con La tragedia del Bounty. Celeberrimo regista del capolavoro bellico All'Ovest niente di nuovo (1930), Lewis Milestone chiude la sua carriera con un adattamento smisuratamente ambizioso che, dichiarando i propri intenti fin dalla durata oversize (vicina alle tre ore), mette in scena un appassionante racconto storico capace di intrattenere e di far riflettere. Se i siparietti esotici sulla terra ferma risultano datati e privi di ritmo, non si può dire lo stesso quando l'azione si svolge sul vascello: grazie alle ottime interpretazioni di tutto il cast e al sapiente uso degli spazi, Milestone sottolinea a dovere le conseguenze dello scontro frontale tra passato e presente, visto attraverso il divario sociale tra l'aristocratico primo tenente, all'apparenza vanesio e superficiale, e il capitano di estrazione borghese, ambizioso e sadico. Le imprecisioni storiche non si contano, anche nella caratterizzazione dei personaggi, ma alla base c'è una notevolissima padronanza del mezzo cinematografico. Un cristallino esempio di cinema d'altri tempi, dallo spirito nobile e integerrimo, che unisce straordinario senso per l'avventura e profonda indagine psicologica nel tentativo, non sempre riuscito, di rendere sullo schermo tutte le sfaccettature e le contraddizioni del personaggio di Fletcher Christian, indimenticabile figura, umanissima e tormentata, interpretata da un Marlon Brando in stato di grazia. L'attore, responsabile di numerose scelte a livello produttivo e realizzativo, non approvò la scelta di Carol Reed come regista (ritenuto troppo "di parte", in quanto britannico) e allora chiamò Milestone. Meravigliosa fotografia di Robert Surtees in Super Panavision 70. Sul set del film scoppiò l'amore tra Brando e la giovane polinesiana Tarita Teriipia, qui al suo primo e unico film: i due si sposarono nel 1962 e vissero sull'isola di Tetiaroa, di proprietà dell'attore, fino al divorzio, avvenuto nel 1972.
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