Giovanni Machiavelli (Alberto Sordi) e sua moglie Raffaella (Monica Vitti), felicemente sposati da dieci anni, conducono un'esistenza agiata e tranquilla. Giovanni si vanta di essere un marito moderno e comprensivo ma, quando la moglie gli rivela di essersi infatuata di un altro uomo, il rapporto tra i due subisce un'inevitabile rottura. Primo lungometraggio in cui due colossi della commedia italiana recitano insieme da protagonisti: l'interpretazione calcolata di Sordi fa da contraltare alla prova sopra le righe della Vitti che, talvolta, risulta eccessiva ed esasperante, benché ciò fosse probabilmente previsto dal soggetto di Rodolfo Sonego, Tullio Pinelli e lo steso Sordi. Il film parte con toni leggeri e divertiti per poi subire, con il passare dei minuti, una svolta più drammatica che si rivela a tratti angosciosa. Una trama interessante che forse non viene sviluppata nel migliore dei modi, caratterizzata da un ritmo troppo altalenante incapace di trovare un giusto equilibrio. Lo sguardo critico dell'attore e regista romano non graffia a dovere, le considerazioni di matrice post-sessantottina sui rapporti uomo/donna e marito/moglie nella realtà borghese sono molto approssimative, la regia ai minimi storici. Confezione di pregio: fotografia di Carlo Di Palma e musiche di Piero Piccioni.