Il siciliano Saro Impallomeni (Oreste Palella) assicura la verginità della figlia Lucia (Romina Power) dopo averla promessa a don Pippo Matara (Vittorio Caprioli). L'intento è quello di farla sedurre dallo spasimante Gaetano (Dino Mele), ma la situazione verrà complicata da Carmela (Daniela Rocca), amante di Matara. In tempi di boom progressista, un insulso tentativo di satira sociale tanto caro alla commedia italiana degli anni '60 e '70. Ma il tentativo di ironizzare sul bigottismo e sull'ipocrisia tipicamente meridionali è blando e superficiale, nonché svilito da una sceneggiatura (opera di Alfredo Giannetti) totalmente inesistente e da uno sviluppo confuso ai limiti dell'incomprensione. Retorico e stereotipato, con uno stile registico ai limiti della sciatteria. Unica nota degna d'interesse, l'anomala scelta di affidare a Romina Power il ruolo di protagonista: il che non giova certo al risultato, data la totale inespressività e la poca attitudine alla recitazione. Caricaturale e ripetitivo Vittorio Caprioli. Leopoldo Trieste, memorabile protagonista de I vitelloni (1953) di Federico Fellini, è Lorenzino Conozza. Musiche di Carlo Rustichelli.