Tredici anni dopo le disavventure del primo film, Willie Soke (Billy Bob Thornton) è ancora alcolizzato, solo e sessodipendente. L’unico amico che gli è rimasto è l’ormai ventunenne Thurman Merman (Brett Kelly), sempre sovrappeso e con lo sviluppo cerebrale fermo agli 8 anni. Sull’orlo del suicidio, Willie incontrerà il suo vecchio compagno di rapine Marcus (Tony Cox), che vuole convincerlo a una nuova impresa, e la scatenata madre (Kathy Bates), decisa a derubare un istituto di beneficenza.

Stanco, inutile, floscio sequel di una commedia già debole di per sé, Babbo Bastardo 2 non fa che riprendere le gag triviali già presenti nel capostipite, continuando a giocare sugli equivoci generati dall’alcolismo e dall’asocialità di Willie, situati nel contesto sbagliato. Laddove il contenuto latita, si fa il pieno di vomiti, prostitute grasse, battute sboccate e volgarità di bassa lega, insistendo per cercare un politicamente scorretto che diventa solo penoso pecoreccio. Se il successo del primo capitolo era dovuto in larga parte alla trovata di distruggere la zuccherosità prenatalizia con un Babbo Natale sui generis (anche se, in ogni caso, la redenzione dell’antieroe era decisamente rimarcata), qui non resta nemmeno l’idea, pedissequamente recuperata dal precedente. Nessuna trovata, tanti sbadigli e uno sprecatissima Kathy Bates, che scende in campo a duellare a suon di rumori corporei con un senile e deprimente, più che irriverente, Billy Bob Thornton. Restano il cast e l’orripilante titolo italiano ma cambia la regia (dirige il Mark Waters di Mean Girls del 2004 al posto di Terry Zwigoff), con risultati nulli.