Barbie
Barbie
2023
Paesi
Usa, Gran Bretagna
Genere
Commedia
Durata
114 min.
Formato
Colore
Regista
Greta Gerwig
Attori
Margot Robbie
Ryan Gosling
Kate McKinnon
Simu Liu
America Ferrera
Emma Mackey
Will Ferrell
John Cena
Michael Cera
Ellie Bamber
L’universo in cui si muove Barbie (Margot Robbie) sembra perfetto: ogni mattina si sveglia per iniziare una splendida giornata, uguale alla precedente e alla successiva, e ogni sera si rifugia nella sua casa dei sogni insieme alle amiche. Nonostante tutto sembri andare per il verso giusto, dentro di lei iniziano ad annidarsi ombre e paure che la porteranno a interrogarsi sulla sua esistenza. Nel corso di questo viaggio ricco di domande, Barbie e Ken (Ryan Gosling) finiranno addirittura nel mondo reale e le cose per loro si complicheranno ulteriormente.
Quarta prova dietro la macchina da presa per Greta Gerwig, regista sempre attenta a raccontare personaggi femminili in cerca di una propria identità (si vedano in tal senso i precedenti Lady Bird e Piccole donne), che torna a collaborare in fase di sceneggiatura con il compagno Noah Baumbach, dopo Frances Ha e Mistress America. Questi due film precedenti, in cui la sceneggiatrice era anche l’attrice protagonista, erano entrambi diretti da Baumbach mentre in questo caso è la prima volta in cui i due collaborano a un copione poi diretto da lei. Primo adattamento cinematografico live action della celebre serie di fashion doll della Mattel, Barbie si apre con una divertente citazione/parodia di 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick, già utilizzata anche mesi prima dell’uscita tra le tantissime iniziative di (viral?) marketing che hanno accompagnato la produzione di questa pellicola. Si capisce molto presto come in questo lungometraggio ci sia un’ambizione molto più alta di quella che si potrebbe pensare a prima vista di fronte a una pellicola sulla bambola più venduta del mondo, a partire dal confronto tra il mondo incantato di Barbie e quello reale, come specchi di due società incentrate una sul femminile e l’altra sul patriarcato. Gli spunti sono importanti e coerenti con quanto messo in scena, ma i toni da comizio e una ridondanza impressionante rendono i messaggi troppo didascalici e inutilmente ripetuti. Non mancano di certo le idee a questo film (notevole l’estetica visiva dell’universo di Barbie), ma non sono abbastanza per dare vita a un intrattenimento del tutto compiuto e il film finisce per risultare meno incisivo del dovuto. Molto colorato e a tratti divertente, è un lungometraggio che incuriosisce ma che non riesce a essere del tutto ficcante, soprattutto in una seconda parte che rimette in pista troppi concetti già espressi in precedenza. Buona prova di Margot Robbie, perfettamente in parte in un ruolo meno semplice di quello che sembra.
Quarta prova dietro la macchina da presa per Greta Gerwig, regista sempre attenta a raccontare personaggi femminili in cerca di una propria identità (si vedano in tal senso i precedenti Lady Bird e Piccole donne), che torna a collaborare in fase di sceneggiatura con il compagno Noah Baumbach, dopo Frances Ha e Mistress America. Questi due film precedenti, in cui la sceneggiatrice era anche l’attrice protagonista, erano entrambi diretti da Baumbach mentre in questo caso è la prima volta in cui i due collaborano a un copione poi diretto da lei. Primo adattamento cinematografico live action della celebre serie di fashion doll della Mattel, Barbie si apre con una divertente citazione/parodia di 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick, già utilizzata anche mesi prima dell’uscita tra le tantissime iniziative di (viral?) marketing che hanno accompagnato la produzione di questa pellicola. Si capisce molto presto come in questo lungometraggio ci sia un’ambizione molto più alta di quella che si potrebbe pensare a prima vista di fronte a una pellicola sulla bambola più venduta del mondo, a partire dal confronto tra il mondo incantato di Barbie e quello reale, come specchi di due società incentrate una sul femminile e l’altra sul patriarcato. Gli spunti sono importanti e coerenti con quanto messo in scena, ma i toni da comizio e una ridondanza impressionante rendono i messaggi troppo didascalici e inutilmente ripetuti. Non mancano di certo le idee a questo film (notevole l’estetica visiva dell’universo di Barbie), ma non sono abbastanza per dare vita a un intrattenimento del tutto compiuto e il film finisce per risultare meno incisivo del dovuto. Molto colorato e a tratti divertente, è un lungometraggio che incuriosisce ma che non riesce a essere del tutto ficcante, soprattutto in una seconda parte che rimette in pista troppi concetti già espressi in precedenza. Buona prova di Margot Robbie, perfettamente in parte in un ruolo meno semplice di quello che sembra.
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