La bella e la bestia
Beauty and the Beast
1991
Disney+
Paese
Usa
Generi
Animazione, Musical, Sentimentale
Durata
84 min.
Formato
Colore
Registi
Gary Trousdale
Kirk Wise
Belle, eccentrica agli occhi degli abitanti del paesino in cui vive, è la figlia di un inventore pasticcione. Quando il padre, per fuggire a un branco di lupi, chiede asilo in un castello, il padrone del palazzo – un principe tramutato in una bestia per l'empietà dimostrata nei confronti di una fata travestita da vecchina – per tutta risposta lo imprigiona. Belle corre a chiedere il riscatto del padre, e trova davanti a sé una creatura sola, burbera e schiva, circondata da oggetti viventi che un tempo erano i suoi maggiordomi. L'amore della fanciulla lo farà ritornare umano.
Tra le più importanti opere del cosiddetto “Rinascimento disneyano", iniziato con La sirenetta nel 1989, La bella e la bestia rappresenta uno dei momenti più elevati, dal punto di vista qualitativo, nella storia recente della casa di Topolino. Ispirato all'omonima fiaba della francese Jeanne-Marie Leprince de Beaumont (1711-1780), è un racconto d'amore, fedeltà e ravvedimento che procede in maniera aggraziata, fluida e stratificata: il rapporto tra i due protagonisti si costruisce seguendo uno schema rigoroso di diffidenza-odio-scioglimento-innamoramento che, per quanto sia strutturato in maniera ordinaria e canonica, funziona come un perfetto meccanismo a orologeria. La caratterizzazione di Belle, inoltre, accentua ancora di più la modernità già rilevata nella Sirenetta dell'omonima pellicola di due anni prima: la fanciulla è colta, disinteressata al giudizio altrui e padrona della propria sorte, che le verrà incontro in gloria. Il film, poi, è una gioia per gli occhi e soprattutto per le orecchie: Menken e Ashman scolpiscono nella roccia della memoria alcune delle canzoni più toccanti, gioiose, allegre e romantiche su cui la Disney abbia mai potuto contare. Da Stia con noi a Uno sguardo d'amore, le note si fondono in armonia con l'impianto visivo del film, spettacolare (si pensi alla scena del ballo nella grande sala) e tuttavia attento a mantenere una semplicità in grado di raccordarsi con il messaggio (scontato, ma efficace) veicolato dall'opera: l'apparenza, nelle umane sorti, non è tutto. Che poi la Bestia torni a essere l'uomo bellissimo che era prima della fattura, poco importa: l'inno contro la superficialità è comunque diffuso. Straordinari i personaggi secondari: l'orologio a pendolo Tockins, il lezioso Lumière, la dolce teiera Mrs. Bric, il nerboruto e arrogante Gaston. Vincitore di due Oscar (miglior colonna sonora e miglior canzone originale), fu il primo film d'animazione in assoluto a essere candidato alla statuetta come miglior film.
Tra le più importanti opere del cosiddetto “Rinascimento disneyano", iniziato con La sirenetta nel 1989, La bella e la bestia rappresenta uno dei momenti più elevati, dal punto di vista qualitativo, nella storia recente della casa di Topolino. Ispirato all'omonima fiaba della francese Jeanne-Marie Leprince de Beaumont (1711-1780), è un racconto d'amore, fedeltà e ravvedimento che procede in maniera aggraziata, fluida e stratificata: il rapporto tra i due protagonisti si costruisce seguendo uno schema rigoroso di diffidenza-odio-scioglimento-innamoramento che, per quanto sia strutturato in maniera ordinaria e canonica, funziona come un perfetto meccanismo a orologeria. La caratterizzazione di Belle, inoltre, accentua ancora di più la modernità già rilevata nella Sirenetta dell'omonima pellicola di due anni prima: la fanciulla è colta, disinteressata al giudizio altrui e padrona della propria sorte, che le verrà incontro in gloria. Il film, poi, è una gioia per gli occhi e soprattutto per le orecchie: Menken e Ashman scolpiscono nella roccia della memoria alcune delle canzoni più toccanti, gioiose, allegre e romantiche su cui la Disney abbia mai potuto contare. Da Stia con noi a Uno sguardo d'amore, le note si fondono in armonia con l'impianto visivo del film, spettacolare (si pensi alla scena del ballo nella grande sala) e tuttavia attento a mantenere una semplicità in grado di raccordarsi con il messaggio (scontato, ma efficace) veicolato dall'opera: l'apparenza, nelle umane sorti, non è tutto. Che poi la Bestia torni a essere l'uomo bellissimo che era prima della fattura, poco importa: l'inno contro la superficialità è comunque diffuso. Straordinari i personaggi secondari: l'orologio a pendolo Tockins, il lezioso Lumière, la dolce teiera Mrs. Bric, il nerboruto e arrogante Gaston. Vincitore di due Oscar (miglior colonna sonora e miglior canzone originale), fu il primo film d'animazione in assoluto a essere candidato alla statuetta come miglior film.
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