Ancora tanto lavoro per la Società di Salvataggio, organismo di solidarietà “topesco” di cui fanno parte gli intrepidi Bianca e Bernie: il piccolo, biondissimo australiano Cody, in grado di conferire con gli animali, viene catturato da un sanguinario bracconiere a conoscenza dell'amicizia tra il bimbo e l'aquila Marahute. I due topini volano allora nella terra dei canguri. Sia chiaro fin da subito: il film è ben lontano dalla dolcezza del lungometraggio precedente (Le avventure di Bianca e Bernie, girato nel 1977), e non ne mantiene le gotiche ambientazioni. Se la tenacia di Bianca e la tenerezza di Bernie ritornano ed effettivamente funzionano, è nel dirottamento della vicenda in Australia che il film subisce il limite più stringente. Il bracconiere McLeach non ha lo spessore e il carisma di Madame Medusa, e finisce presto per annoiare e vorticare attorno a una prevedibilità mai sana per un cattivo dei cartoon. Gli altri animali dotati di parola, seppur divertenti (tra i quali l'aquila Marahute, l'albatro Wilbur, fratello di Orville, il pilota presente nel primo film, e il terrorizzante varano Joanna), non riescono a sollevare di troppo le sorti di un sequel sicuramente godibile (soprattutto per via dei due bianchi protagonisti), ma decisamente più convenzionale e meno ispirato del film del 1977. Inizialmente preceduto dal cortometraggio animato Il principe e il povero (1990), con Topolino protagonista, venne realizzato con avanzate tecniche computerizzate (in collaborazione, per la prima volta, con la Pixar) e, per certe parti, anche in CGI. Scarso successo al botteghino.