Sequel di Fantasia (1940), è anch'esso strutturato a episodi: su partiture di Gershwin, Respighi, Saint-Saëns, Dukas e Stravinskij (questi ultimi due già presenti nel film classico) si dipana un mondo di immagini e indimenticabili sinfonie, sulle note della Chicago Symphony Orchestra, diretta da James Levine. Realizzato per celebrare il sessantesimo anniversario di Fantasia e, contestualmente, l'avvento del nuovo millennio, è un film tecnicamente perfetto, ma del tutto sprovvisto del fervore, dell'animo e della “violenza” del modello originario. I segmenti (tra i quali riprende vita L'apprendista stregone con Topolino, provvisto di autoironico finale) non riescono più a contenere quel fascino presente nella versione del 1940, e l'intera operazione, pur con le migliori intenzioni, fallisce su più punti: era necessaria? Che la musica di Gershwin o di Šostakovič, o che i riferimenti estetici al Soldatino di stagno di Hans Christian Andersen (1838) o all'epopea di Noè (con Paperino aiutante) siano ben realizzati è un conto; ma la pertinenza, e la forza evocata delle immagini in musica, risiedono altrove. Il vecchio millennio, con la Disney, si chiude in maniera piatta e risicata. Contributi delle guest stars Angela Lansbury, Bette Midler, Steve Martin, James Earl Jones e molti altri.