Big Hero 6
Big Hero 6
2014
Paese
Usa
Generi
Animazione, Azione, Sentimentale
Durata
102 min.
Formato
Colore
Registi
Don Hall
Chris Williams
Il genio tredicenne Hiro, orfano, vive con l'eccentrica zia e il fratello maggiore Tadashi a Sanfrantokyo, una futuristica metropoli. Ha appena fatto conoscenza con Baymax, un androide ciccioso progettato da Tadashi per diventare un assistente sanitario virtuale, quando perde anche il fratello. Con l'aiuto di Baymax e di un gruppo di nerd fonderà i Big Hero 6 e lo vendicherà.
Tratto da un misconosciuto fumetto Marvel, il 54° classico Disney soffre di una mancata armonizzazione tra il lato action legato all'immaginario dei supereroi, le numerose citazioni fantascientifiche, che troppo spesso sanno di cliché, e la tradizionale spinta a promuovere i buoni sentimenti. Lo spunto iniziale va ammosciandosi con il passare dei minuti, anche a causa di una trama eccessivamente complessa e di una compagine di personaggi poco incisivi. Unico elemento interessante è la figura, simpatica e originale, di Baymax, tenero robot, premuroso e protettivo, non privo di ammiccamenti queer e protagonista dell'unica scena veramente esilarante del film: la sua ebbrezza causata dalla batteria scarica. Il rapporto tra questi e Hiro, però, sa di già visto, così come le figure degli antagonisti, il furto intellettuale e gli altri temi accennati. Infelice la scelta italiana di far cantare al “rapper” Moreno (vincitore di Amici 2013) una canzone scritta da Don Joe dei Club Dogo: un momento davvero trash, che rovina completamente un insieme già di per sé piuttosto fiacco e insipido. Ben altri risultati furono raggiunti con Gli Incredibili (2004).
Tratto da un misconosciuto fumetto Marvel, il 54° classico Disney soffre di una mancata armonizzazione tra il lato action legato all'immaginario dei supereroi, le numerose citazioni fantascientifiche, che troppo spesso sanno di cliché, e la tradizionale spinta a promuovere i buoni sentimenti. Lo spunto iniziale va ammosciandosi con il passare dei minuti, anche a causa di una trama eccessivamente complessa e di una compagine di personaggi poco incisivi. Unico elemento interessante è la figura, simpatica e originale, di Baymax, tenero robot, premuroso e protettivo, non privo di ammiccamenti queer e protagonista dell'unica scena veramente esilarante del film: la sua ebbrezza causata dalla batteria scarica. Il rapporto tra questi e Hiro, però, sa di già visto, così come le figure degli antagonisti, il furto intellettuale e gli altri temi accennati. Infelice la scelta italiana di far cantare al “rapper” Moreno (vincitore di Amici 2013) una canzone scritta da Don Joe dei Club Dogo: un momento davvero trash, che rovina completamente un insieme già di per sé piuttosto fiacco e insipido. Ben altri risultati furono raggiunti con Gli Incredibili (2004).
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