Strange World – Un mondo misterioso
Strange World
2022
Paese
Usa
Genere
Animazione
Durata
102 min.
Formato
Colore
Regista
Don Hall
Searcher Clade è uno dei cittadini più illustri di Avalonia dal momento in cui, anni addietro, scoprì una pianta miracolosa in grado di donare energia a tutta la città. Quando però gli abitanti della città si accorgono che la pianta è stata danneggiata e sta esaurendo la sua funzione, Searcher si metterà in viaggio con tutta la famiglia verso terre inesplorate alla ricerca di una soluzione.
Sotto l'impronta creativa di Jennifer Lee, la Disney sta provando, dalla seconda metà degli anni Dieci, a ripercorrere le orme dello storico Rinascimento voluto da Katzenberg negli anni Novanta cercando di aggiornarlo allo stile e alle mode del nuovo millennio. Gli esiti sono stati più o meno felici ma mai come in Strange World la formula sembra essere attempata e priva di qualsivoglia idea creativa. Al di là di uno spunto di trama ampiamente consolidato e lontano dal voler ricercare qualcosa di orginale, le idee di non inserire nel film né le canzoni né un villain sono le uniche interessanti e vincenti (proprio nell'ottica di voler costruire un ponte tra passato e presente). Eppure tutto il resto è un cammino di formazione mai davvero appassionante, privo di magia, mistero, fantasia. Il mondo fantastico in cui la famiglia dei protagonisti si ritrova viene restituito sullo schermo in maniera piatta, senza la profondità necessaria per sorprendere e meravigliare come dovrebbe. La morale del racconto, inoltre, è raccontata con toni didattici e talmente espliciti da risultare stucchevoli (lo scontro generazionale, la questione ecologica, l'inclusione delle coppie omosessuali). Insomma, Strange World non riesce mai a trasporre in maniera convincente tutte le buone intenzioni studiate a tavolino sulle quali si basa, risultando quindi un progetto piuttosto loffio e pedante che fa solo rimpiangere i lavori migliori del passato invece che rilanciare la produzione Disney verso un interessante avvenire. Certo, il divertimento per tutta la famiglia non manca, ma dalla casa di produzione più importante al mondo è giusto aspettarsi film di ben altro tenore.
Sotto l'impronta creativa di Jennifer Lee, la Disney sta provando, dalla seconda metà degli anni Dieci, a ripercorrere le orme dello storico Rinascimento voluto da Katzenberg negli anni Novanta cercando di aggiornarlo allo stile e alle mode del nuovo millennio. Gli esiti sono stati più o meno felici ma mai come in Strange World la formula sembra essere attempata e priva di qualsivoglia idea creativa. Al di là di uno spunto di trama ampiamente consolidato e lontano dal voler ricercare qualcosa di orginale, le idee di non inserire nel film né le canzoni né un villain sono le uniche interessanti e vincenti (proprio nell'ottica di voler costruire un ponte tra passato e presente). Eppure tutto il resto è un cammino di formazione mai davvero appassionante, privo di magia, mistero, fantasia. Il mondo fantastico in cui la famiglia dei protagonisti si ritrova viene restituito sullo schermo in maniera piatta, senza la profondità necessaria per sorprendere e meravigliare come dovrebbe. La morale del racconto, inoltre, è raccontata con toni didattici e talmente espliciti da risultare stucchevoli (lo scontro generazionale, la questione ecologica, l'inclusione delle coppie omosessuali). Insomma, Strange World non riesce mai a trasporre in maniera convincente tutte le buone intenzioni studiate a tavolino sulle quali si basa, risultando quindi un progetto piuttosto loffio e pedante che fa solo rimpiangere i lavori migliori del passato invece che rilanciare la produzione Disney verso un interessante avvenire. Certo, il divertimento per tutta la famiglia non manca, ma dalla casa di produzione più importante al mondo è giusto aspettarsi film di ben altro tenore.
Iscriviti
o
Accedi
per commentare