Borg McEnroe
Borg/McEnroe
2017
Paesi
Svezia, Danimarca, Finlandia
Generi
Biografico, Sportivo, Drammatico
Durata
100 min.
Formato
Colore
Regista
Janus Metz
Attori
Shia Labeouf
Sverrir Gudnason
Stellan Skarsgård
Tuva Novotny
David Bamber
Claes Ljungmark
Robert Emms
Demetri Goritsas
Colin Stinton
Björn Borg (Sverrir Gudnason) è il tennista numero uno al mondo e campione indiscusso per quattro anni consecutivi a Wimbledon. John McEnroe (Shia Labeouf) il giovane e rampante avversario che vuole togliergli lo scettro. Nel 1980 i due si sfidano nella finale del prestigioso torneo inglese in quella che è considerata da molti una delle partite più avvincenti della storia del tennis.
Prendendo spunto da una tra le più famose e celebrate rivalità sportive, Janus Metz firma un film molto semplice e lineare, mirato a ricostruire le gesta degli atleti ma anche a fornire una caratterizzazione emotiva più profonda e toccante, che indaghi la passione nutrita dai due rivali. Borg McEnroe si muove così in maniera prevedibile attraverso l'ormai consolidato climax sportivo mirato a focalizzare l'attenzione su un'unica partita che diventa cardine per la carriera e la vita dei due atleti. Romanzando di gran lunga i fatti raccontati e abbondando quasi sempre con la retorica, il film diverte e intrattiene senza tuttavia provare mai a suggerire un'idea di cinema personale. Metz procede con il pilota automatico per l'intera durata del suo lavoro sapendo di poter contare sul fascino sportivo della sfida raccontata e sulle personalità dei suoi protagonisti, antitetiche (glaciale e controllato uno, sopra le righe e irascibile l’altro) e ben incarnate dai due interpreti, aderenti ai loro personaggi dal punto di vista fisico e nel temperamento complessivo. Peccato che il tutto venga solo abbozzato e mai trattato con la dovuta cura, soprattutto i momenti più caldi (i caratteri opposti dei due, il passato di McEnroe, la ferita affettiva di Borg) che rimangono così sempre ingabbiati dentro logiche narrative più esili seppur funzionali alla ricostruzione drammaturgica. Presentato al Festival di Toronto e alla Festa del Cinema di Roma.
Prendendo spunto da una tra le più famose e celebrate rivalità sportive, Janus Metz firma un film molto semplice e lineare, mirato a ricostruire le gesta degli atleti ma anche a fornire una caratterizzazione emotiva più profonda e toccante, che indaghi la passione nutrita dai due rivali. Borg McEnroe si muove così in maniera prevedibile attraverso l'ormai consolidato climax sportivo mirato a focalizzare l'attenzione su un'unica partita che diventa cardine per la carriera e la vita dei due atleti. Romanzando di gran lunga i fatti raccontati e abbondando quasi sempre con la retorica, il film diverte e intrattiene senza tuttavia provare mai a suggerire un'idea di cinema personale. Metz procede con il pilota automatico per l'intera durata del suo lavoro sapendo di poter contare sul fascino sportivo della sfida raccontata e sulle personalità dei suoi protagonisti, antitetiche (glaciale e controllato uno, sopra le righe e irascibile l’altro) e ben incarnate dai due interpreti, aderenti ai loro personaggi dal punto di vista fisico e nel temperamento complessivo. Peccato che il tutto venga solo abbozzato e mai trattato con la dovuta cura, soprattutto i momenti più caldi (i caratteri opposti dei due, il passato di McEnroe, la ferita affettiva di Borg) che rimangono così sempre ingabbiati dentro logiche narrative più esili seppur funzionali alla ricostruzione drammaturgica. Presentato al Festival di Toronto e alla Festa del Cinema di Roma.
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