Cannibal Holocaust
1980
Paese
Italia
Generi
Horror, Avventura
Durata
95 min.
Formato
Colore
Regista
Ruggero Deodato
Attori
Robert Kerman
Francesca Ciardi
Luca Barbareschi
Gabriel Yorke
Perry Pirkanen
Ricardo Fuentes
Paolo Paoloni
Salvatore Basile
Spinto dall'emittente televisiva BDC a cercare quattro reporter (Francesca Ciardi, Luca Barbareschi, Gabriel Yorke, Perry Pirkanen) scomparsi nella giungla amazzonica, il professor Harold Monroe (Robert Kerman) entra in contatto con alcuni indigeni, riuscendo a recuperare un filmato sulle pratiche di cannibalismo. Scoprirà le atrocità di cui è capace il civilizzato uomo bianco. Dopo Ultimo mondo cannibale (1977), Ruggero Deodato persevera nel suo personale contributo al cannibal movie, girando un film destinato a diventare cult. Programmaticamente insostenibile, l'operazione denuncia, a livello meramente superficiale, le contraddizioni e le ipocrisie della cosiddetta “civiltà moderna”, solo apparentemente superiore e progredita rispetto alle primitive tribù indigene («Mi chiedo chi siano i veri cannibali»); ma è l'eccesso, in ogni sua forma, a dominare, con aberrazioni agghiaccianti (le sevizie ai danni di una donna accusata di adulterio, l'impalamento di un'autoctona, gli stupri, le evirazioni) che, in un crescendo di sfrenata violenza, diventano il fulcro di una pellicola ancor più pornografica e oscena dei soprusi mostrati. Deodato sembra condividere lo sguardo morboso dei suoi ambigui protagonisti e, nonostante alcune ingenuità didascaliche e un dubbio senso etico, va comunque al di là delle sue stesse ambizioni, realizzando un prodotto che è comunque in grado di provocare un disagio profondo, con annesso e conseguente distacco nei confronti della rappresentazione. Odiato, censurato, mille volte imitato: nel bene e nel male, una meditazione imprescindibile sul concetto di voyeurismo, inscindibilmente legato alla latente brutalità della natura umana. Sapienza tecnica da manuale (il cambio di formato da 35 a 16 mm, per aumentare il realismo delle scene girate dai reporter), strepitosa colonna sonora di Riz Ortolani e infinite polemiche per le barbarie ai danni di animali (un topo muschiato, una tartaruga, un cinghiale, una scimmia). Scritto da Gianfranco Clerici.
Maximal Interjector
Browser non supportato.