Chiamata urgentemente al paese natale per la scomparsa della mamma, Lucia (Dria Paola), giovane studentessa, si farà carico del neonato che la madre ebbe da una relazione illegittima dicendo che il bambino è suo. Questo comporterà l'allontanamento dal suo fidanzato (Elio Steiner). Due anni dopo, però, il giovane si rifarà vivo e così anche il padre (Camillo Pilotto) del piccolo bimbo accudito da Lucia. Tratto da una novella di Luigi Pirandello, La canzone dell'amore viene ricordato più che per il suo (debole) valore artistico, per essere stato il primo film sonoro realizzato in Italia. La narrazione sfrutta il soggetto pirandelliano solo per costruirvi un melodramma banale e scontato, decisamente prevedibile e poco emozionante. Ciò che però risulta interessante è l'apparato stilistico adottato da Righelli: grazie a movimenti di macchina virtuosi e coraggiosi, il film si dimostra decisamente avanzato dal punto di vista tecnico, riuscendo a spiazzare e regalando, quantomeno, qualche sorpresa in questo senso. Solo per appassionati incalliti della storia del cinema italiano.