Dopo l’enorme successo della serie Cip & Ciop agenti speciali, Ciop decide di tentare la carriera in solitaria, deludendo il suo amico e portando alla fine della loro amicizia. Diversi anni dopo, a causa della scomparsa di Monterey Jack, i due dovranno collaborare nuovamente per aiutare la polizia a risolvere il caso.

«Non è un nuovo inizio. È un ritorno». La tagline del film è già di per sé significativa, in quanto esplicita come si tratti di una nuova avventura dei due scoiattolini e allo stesso tempo è una dichiarazione d’intenti precisa: in un periodo di remake e reboot, il film vuol essere qualcosa di differente. Non è un caso, infatti, che il nemico da combattere sia proprio qualcuno che rapisce le star dei film e dei cartoni anni ’80-’90 per modificarne l’aspetto e crearne una nuova versione da proporre sul mercato: in tal senso, la riflessione sul cambiare look per rilanciarsi, non accettando lo scorrere del tempo, è anche resa chara dallo stesso Ciop, che decide di presentarsi in CGI per aver più possibilità di trovare un lavoro. Per i fan della serie animata omonima, andata in onda tra il 1989 e il 1990, è come tornare a casa e vivere un nuovo episodio prolungato in cui i due protagonisti sono nuovamente chiamati a risolvere un caso delicato, in cui è coinvolto un loro amico, ma non solo: un volo nostalgico cui neanche Cip & Ciop Agenti Speciali ha saputo resistere. Il richiamo agli 80s e ai 90s è chiaro, dai personaggi iconici (Sonic, Lumière, Flounder) al fedora di Indiana Jones, passando attraverso veri e propri oggetti generazionali come i POG. Il film di Akiva Schaffer è un buon incontro tra commedia e giallo, capace di rievocare Chi ha incastrato Roger Rabbit – citato anche direttamente – anche grazie alla commistione di live action e diversi stili animati, che si tratti di 2D, CGI o stop motion. Un divertissement per gli appassionati e per le famiglie in cui non mancano diverse chicche sparse lungo la durata di tutto il film e in cui Cip & Ciop dimostrano di saper ancora divertire e intrattenere con le loro indagini, anche a distanza di 30 anni.