Dopo essere stata lasciata dal fidanzato, Gloria (Anne Hathaway) è costretta ad abbondare New York e tornare nella cittadina di provincia in cui è cresciuta. Mentre i notiziari continuano a riportare di una gigantesca creatura che sta distruggendo Seoul, Gloria inizia a capire di essere misteriosamente connessa a quello strano fenomeno.
Da sempre autore di un cinema controverso e anticonvenzionale, lo spagnolo Nacho Vigalondo si lancia in questo caso in un progetto bizzarro e strampalato, ma allo stesso tempo capace di incuriosire. L’aspetto vincente e indubbiamente originale è la mescolanza di generi e registri differenti, tanto che si spazia dalla commedia romantica al cinema dei kaiju, i tipici mostri della fantascienza giapponese. L’effetto è straniante, ma la narrazione nella prima parte colpisce (pur prendendosi qualche pausa di troppo), riuscendo a calibrare al meglio le assurdità che mette in scena con una riflessione sulle relazioni umane non banale e capace di lasciare più di uno spunto. Il secondo tempo, invece, esagera troppo nelle dinamiche portate sullo schermo, caricando eccessivamente il simbolismo e il parallelismo tra Gloria e il mostro gigante, oltre che nel confronto/scontro tra la protagonista e il personaggio interpretato da un insufficiente Jason Sudeikis, fuori parte soprattutto nelle sequenze più intense e drammatiche. Resta una visione diversa dalle altre, ma non chiedetegli molto di più.