L'industriale Rosani (Nino Besozzi) ha sempre dato maggiore importanza al lavoro che alla famiglia, riuscendo così ad arricchirsi. Quando un tracollo finanziario mette in crisi il suo intero patrimonio, lui e la figlia Nennele (Isa Miranda) provano a ricominciare da capo, mentre la moglie (Mimi Aylmer) e il figlio (Ernesto Sabbatini) continuano a mantenere il loro agiato tenore di vita fingendo che nulla sia successo. Tratto da una pièce di Giuseppe Giacosa (risalente agli inizi del secolo), Come le foglie riesce a riproporre le medesime vicende e tematiche del testo di partenza calate però in una società più vecchia di trentacinque anni senza risultare fuori luogo o inappropriato. Camerini dirige con mano sicura e adatta i dialoghi con disinvoltura, risultando spontaneo e credibile. Gli attori sono in parte (in primis Isa Miranda) e la pellicola procede spedita evitando cadute di ritmo. Il cineasta si trova più a suo agio con le commedie (sue ad esempio Gli uomini, che mascalzoni… del 1932 o I grandi magazzini del 1939) ma in questo caso dimostra di sapersi destreggiare anche nel cinema dal sapore più agrodolce. Non siamo comunque di fronte a un film memorabile: qualcosa scricchiola qua e là e si dimentica facilmente, ma nel complesso l'analisi tematica e psicologica giocata sull'antitesi dei comportamenti e della mentalità tra i vari componenti familiari è riuscita.