Alex (Paul Dooley), erede di una famiglia di antiquari greci, e Sheila (Marta Heflin), cantante rock decisamente fricchettona, si conoscono per caso: i genitori di lui amano la musica classica e l'intesa parrebbe proibitiva tra due persone così distanti, ma la scintilla scoccherà a prescindere dai gusti musicali agli antipodi. È un Robert Altman che pare in vacanza premio, conformista e anonimo, privo di quei guizzi che ne hanno caratterizzato la ricchezza espressiva e l'originalità. Non sgradevole, anche solo per le orecchie e per il cuore, ma completamente inutile, soprattutto se rapportato all'uso geniale ed epocale che il regista ha fatto della forma-canzone in altri film. Il rendez-vous finale è quanto di più vicino alle tipiche unghiate altmaniane che il film possa offrire, ma non basta a gettare la giusta luce su quanto lo precede, troppo accomodante e all'acqua di rose, nel romanticismo come nell'atmosfera, frizzantina e nulla più.