Il 19 Ottobre 2007, il Presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, viene assassinato dopo una conferenza tenutasi a Chicago. L'FBI si mette subito al lavoro per catturare il colpevole. Mockumentary (ovvero finto documentario) che si avvale dello stile proprio del cinema fattuale (interviste, ricostruzioni dei fatti, ricerche di dati, immagini di repertorio) ma si propone di raccontare avvenimenti del tutto immaginari (la pellicola venne presentata nei cinema un anno prima della data in cui sarebbe dovuto accadere l'assassinio). Gabriel Range sa benissimo di esporsi a feroci critiche (ed effettivamente così fu ai tempi dell'uscita del film in sala), ma il suo lavoro non è una critica alla politica governativa di Bush, bensì una requisitoria nei confronti di una società frenetica, corrotta e spietata, pronta a tutto pur di mostrarsi solida ed efficiente. Dopo un inizio avvincente, ritmato e (perché no?) divertente, la pellicola perde progressivamente la sua forza, scadendo in scelte ripetitive, piatte e meno efficaci rispetto a quelle iniziali.