Antonio (Sergio Rubini) è ossessionato dai suoi incisivi, colpevoli di rovinargli il sorriso. Durante un litigio, la compagna Mara (Anita Caprioli) lo colpisce e gli rovina i denti. In seguito all'incidente, inizia per Antonio una lungo peregrinare alla ricerca di qualcuno che possa risolvere il suo problema. Nel nono lungometraggio di Gabriele Salvatores, i denti diventano un pretesto per approfondire la psicologia deviata del protagonista Antonio, in un tentativo di sperimentare un cinema psicanalitico dal taglio personale. In una specie di grottesco flusso di coscienza, si passa dai ricordi del passato ai sogni, mentre la realtà riserva difficoltà sempre maggiori. Nella sua fastidiosa ambizione di elevarsi a pellicola d'autore, però, genera un ibrido che non convince né chi ama il cinema sperimentale (perché si osa troppo poco) né lo spettatore mainstream in cerca di un film insolito. Si salva solo la discreta prova di Sergio Rubini. Presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia.