A Pomponesco, un piccolo paesino nei pressi di Mantova, tra il sindaco comunista Peppone (Colin Blakely) e il parroco Don Camillo (Terence Hill) non scorre buon sangue. Remake del film Don Camillo (1952) di Julien Duvivier. Terence Hill, per la prima volta dietro alla macchina da presa, prova a trasportare le vicende di Don Camillo e Peppone in una chiave più moderna e più incline alle sue corde. La vicenda viene ambientata in tempi recenti, mostrando un prete più sportivo (il parroco pattina in chiesa) e arricchendo il tutto con le classiche scazzottate (come nella scena della partita di calcio). L'operazione è un grande fiasco: Hill sembra non curarsi del fatto che sta mettendo mano a una materia già ampiamente trattata con efficacia e alla quale molti spettatori italiani sono affezionati. L'errore più grave è l'infelice scelta di voler provare a mescolare lo stile scanzonato delle commedie del periodo con quello più semplice e genuino a cui le pellicole di Don Camillo ci avevano abituato. Nel film sono presenti dei piccoli camei di calciatori tra cui Carlo Ancelotti, Luciano Spinosi, Roberto Pruzzo e Roberto Boninsegna.