Al fine di restare in Francia e di ottenere il lasciapassare per la cittadinanza, alcune straniere si riducono a sposare degli anziani, che però, nonostante l'età non proprio giovanile, sono alquanto arzilli e vispi. Commedia di costume incentrata su una truffa ai danni dello Stato francese che coincide con una situazione tipica della farsa sentimentale, il matrimonio di comodo, che in questo caso viene addirittura moltiplicata per nove. Il talento di Guitry per i ritmi e i tempi della commedia si conferma ancora una volta indubbio, e l'attore e regista, uomo simbolo della comicità europea del tempo, non fa mai una grinza quando c'è da scendere sul terreno della farsa congegnata alla perfezione, del fulminante scambio di battute e del divertissement in punta di fioretto. In questo caso, però, nonostante l'impianto della commedia sia ancora una volta impeccabile e oliato al meglio in quanto a precisione e scansione dei singoli passaggi, si avverte una dose di fatica in più per via di una struttura meno coesa della norma, che si lascia andare a qualche momento più gratuito e meno essenziale del solito. A ogni modo, nonostante tale aspetto e una certa dose di scaltrezza da parte di Guitry pure più marcata del solito, l'esito è invidiabile e qualche scambio di “convenevoli” davvero imperdibile.