Nelle strade buie di Londra si aggira un maniaco (Klaus Kinski) che mutila sadicamente le prostitute prima di assassinarle brutalmente. Unendo la vicenda cronachistica di Jack lo Squartatore (Jack the Ripper è il titolo originale della pellicola), a suggestioni provenienti da una sua stessa opera, Il diabolico dottor Satana del 1962, Jesús Franco prova a dare la sua versione della storia di uno dei killer più famosi di sempre. Kinski è perfetto per fare il matto ma, per il resto, il regista si lascia prendere la mano, come al solito, dalla voglia di scandalizzare, indulgendo eccessivamente in raccapriccianti dettagli gore (seni tagliati, necrofilia e sbudellamenti vari) e nelle nudità delle ragazze, introducendo anche una vena di turbamento psicanalitico (il killer stesso è figlio di una prostituta con gravi traumi nel suo passato). Anche la trama fa spesso acqua, discostandosi dalla realtà storica e restituendo personaggi piatti e spesso privi di motivazioni reali, a partire dallo stesso assassino. La Londra nebulosa è in realtà ricostruita a Zurigo.