Tre giovani impiegati di un’azienda di calcolatori elettronici compiono diversi atti vandalici che sfociano nell’omicidio di un camionista. Il commissario Santagà (Enrico Maria Salerno), espulso dalla squadra mobile per aver ucciso un delinquente per eccesso di legittima difesa, darà loro la caccia.

Vittorio Salerno dirige un film che si inserisce perfettamente nel filone del “poliziottesco all’italiana” (in quegli anni al suo culmine) e che cerca di analizzare, in modo a volte un po’ forzato, l’appiattimento e di conseguenza l’abbrutimento della società italiana, testimoniato da un linguaggio volgare, dal feroce cinismo e, soprattutto, da una violenza che sembra sempre pronta ad esplodere.  La regia di Salerno è pulita e con pochi fronzoli, le scene violente crude e, seppur non sempre efficaci e incisive al punto giusto, comunque capaci di non disdegnare dettagli sanguinolenti. Da sottolineare la bella colonna sonora composta da Franco Campanino e la buona prova di Enrico Maria Salerno.