Un ladro (Jean-Marie Lemaire), in fuga dai suoi complici per tenersi l'intero bottino, si rifugia in una strana villa, dove due cameriere-amanti (Franca Maï e Brigitte Lahaie) attendono il ritorno della misteriosa padrona. Vampirismo, cannibalismo ed erotismo: gli ingredienti semplici e poco originali che compongono questo horror in piena tendenza anni Settanta, dove non si risparmiano pesanti allusioni lesbo e feste di sole donne con al centro un unico fortunato. Immerso in un'atmosfera goticheggiante e raffinata, Fascination si distacca dal viscerale approccio dei precedenti horror di Rollin per tentare un percorso più elegante, ma resta comunque fortemente limitato da una sceneggiatura confusa e a tratti delirante, senza però il fascino surreale di altre opere del periodo. Le interpreti sono bellissime ma poco espressive e il tentativo da parte del regista di “normalizzare” il suo cinema si trasforma in una delle sue opere più popolari ma anche meno personali. Gli appassionati gradiranno comunque, complici le bellezze delle vampire e le numerose sequenze pruriginose.