La furia umana
White Heat
1949
Paese
Usa
Genere
Gangster
Durata
114 min.
Formato
Bianco e Nero
Regista
Raoul Walsh
Attori
James Cagney
Virginia Mayo
Edmond O'Brien
Margaret Wycherly
Steve Cochran
Cody Jarrett (James Cagney) è accusato di omicidio e, per evitare la sedia elettrica, si autoaccusa di una rapina a un motel, compiuta da un altro criminale nello stesso momento: in questo modo potrà essere scagionato del delitto e farsi “soltanto” tre anni di galera. In prigione, però, un agente infiltrato (Edmond O'Brien) è pronto a guadagnarsi la sua fiducia per poterlo incastrare.
Ispirato a un libro di Virginia Kellogg, La furia umana è la summa del cinema di Raoul Walsh negli anni Quaranta: valorizzato da un grande senso del ritmo e dell'azione (come ne La storia del generale Custer del 1941), è un lungometraggio di forte spessore psicanalitico (come lo era Notte senza fine, di due anni precedente) con protagonista un uomo folle e brutale, violento e tormentato, che entra di diritto nei personaggi più importanti della filmografia del regista americano. Cody Jarrett, vittima di un evidente complesso edipico, è diviso tra la moglie (Virginia Mayo) e la madre (Margaret Wycherly), ma è a quest'ultima che dedica più attenzioni e fiducia. Sarà a lei che rivolgerà le sue ultime parole in un finale di rara potenza emotiva. Come lo era stato Una pallottola per Roy nel 1941, anche La furia umana è un canto funebre sul genere gangster tanto di moda negli anni Trenta, di cui si esaltano qui le caratteristiche e gli stilemi. Non poteva che essere James Cagney (tra i massimi protagonisti del genere) a dare volto al memorabile protagonista: l'attore, cinquantenne durante le riprese, riesce a trasmettere con un solo sguardo la complessità del suo personaggio, il cui sfogo violento nella mensa del carcere è da annoverare tra le sequenze più intense del cinema a stelle e strisce del periodo. Una sola nomination agli Oscar (miglior sceneggiatura), ma avrebbe meritato un trattamento ben diverso.
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