Una sgangherata rock band di Sidney tenta in tutti i modi di ottenere un ingaggio in qualche locale della città. Il giorno in cui Freddy (Kick Gurry), il leader del gruppo, trova il portafogli di un importante produttore musicale (Marton Csokas), la situazione sembra volgere finalmente a loro favore. Fresco omaggio del regista australiano Alex Proyas al mondo della musica. Colorato e autoironico, Garage Days non si prende troppo sul serio, conducendo una riflessione sul mondo delle band giovanili e sul declino del rock, ritratto di una generazione alle prese con il pesante lascito musicale ereditato dai propri padri. Mix di vari generi, irriverente e provocatorio, caratterizzato da un ritmo frizzante e scandito da una colonna sonora rigorosamente rockeggiante (The Jam, Joey Ramone, Roxy Music, The Hives, oltre a cover di David Bowie e AC/DC). Le soluzioni grafiche, però, a volte sono fin troppo vistose e alcuni passaggi narrativi appaiono incerti e un po' telefonati: nonostante gli evidenti difetti, resta una pellicola abbastanza originale in cui, in certi momenti, è possibile percepire in lontananza le tonalità dark delle opere precedenti del regista. Divertenti i titoli di coda.