Le sorelline Elsa e Anna, principesse del regno di Arendelle, vengono separate quando i sovrani genitori intuiscono la pericolosità dei poteri della prima, incapace di controllare getti di ghiaccio potenti e letali. Dopo la morte dei regnanti le due si ritrovano, ma i poteri di Elsa continuano a non essere facilmente addomesticabili.

Inerte e laccata favoletta dai buoni sentimenti, improntata su temi di facile presa come la fedeltà e la sorellanza, Frozen risulta incapace di gestire con sicurezza colpi di scena e sviluppi narrativi sulla carta estremamente semplici. Abbozzato e mai incisivo il rapporto tra le due protagoniste e poco efficaci anche i "personaggi comici" (un pupazzo di neve con la mania dell'abbronzatura e una renna dispettosa). Tuttavia l'impatto visivo degli sfondi ghiacciati è notevole e quando Elsa sprigiona i suoi poteri e canta Let it go (con la voce di Idina Menzel, testo premiato con l'Oscar alla miglior canzone originale, che ha fatto il paio con la statuetta al miglior lungometraggio d'animazione) il film sembra librarsi in aria armoniosamente... ma il volo dura ben poco. Strepitoso successo di pubblico: oltre un miliardo di dollari incassati in tutto il mondo.