Lo spiantato Elmer (Buster Keaton) è talmente innamorato dell'attrice Trilby Drew (Dorothy Sebastian) da accorrere a teatro ogni sera per vedere la pièce di cui è protagonista. Quando lei lo sposa per ripicca verso l'amante (Edward Earle), il matrimonio sarà un disastro. Ma i due si ritrovano su uno yacht in mano ai contrabbandieri: lì, Elmer dimostrerà a Trilby tutto il suo valore. È l'ultimo film muto diretto da Buster Keaton (seppur sia stato accreditato unicamente Edward Sedgwick). Fu girato in un momento in cui l'intera industria cinematografica si stava ormai adeguando all'innovazione del sonoro, inaugurato due anni prima da Il cantante di jazz di Alan Crosland (1927). Il genio del grande comico senza sorriso sta declinando, come emerge in quest'opera che mostra segni di appannamento rispetto ai titoli migliori degli anni precedenti. Il tempo delle slapstick comedy volge al termine, ma resta comunque ancora parecchio da ridere in questo compendio finale che mescola gli stilemi dell'autore (gli sketch fulminanti, il finale vorticoso), la sua classica maschera del goffo eroe-outsider, l'autocitazionismo (vedi i riferimenti a Il navigatore, 1924). Godibile e con scene comunque notevoli (come quella delle ridicola performance teatrale di Elmer), ma un po' troppo incentrato sull'elemento della love story. Keaton ebbe in realtà l'intenzione di realizzare un film parlato, ma il progetto fu bloccato dalla produzione MGM.