Daiga (Yekaterina Golubeva), una ragazza lituana, arriva a Parigi spinta dalla sua voglia di sfondare nel mondo della recitazione. Camille (Richard Courcet), un travestito africano che lavora nei night, ha un fratello piuttosto agli antipodi rispetto a lui, Theo (Alex Descas), falegname con una famiglia stabile che dalla Francia è stato accolto meglio, trovandovi anche una moglie. A partire da un fatto di cronaca realmente accaduto e avente per protagonista Thierry Paulin, arrestato nel 1987 per l'assassinio di alcune anziane parigine, il film di Claire Denis si snoda come un insolito ma irrisolto spaccato, che muove da un episodio reale ma senza elevarlo a fulcro o punto d'arrivo della struttura narrativa, con un procedimento che è chiaramente una rivendicazione di eccentricità antiaccademica. In realtà tale serial killer è solo un pretesto che fa da sfondo e allo stesso tempo da collante alla storia, negando poi allo spettatore la tensione di un'effettiva detection story e preferendo, al suo posto, uno spaccato corale su tre personaggi molto diversi, finalizzato a tirare le somme sulle radici reali e nient'affatto rassicuranti dell'immigrazione contemporanea. Quello della Denis è nondimeno un approccio solo in parte teso e stimolante, che il più delle volte si limita ad accarezzare e coccolare il suo stesso esercizio di stile, ma anche con una propensione all'approfondimento ingiustificabilmente scarsa.