Una cometa sfreccia nel cielo notturno della cittadina statunitense di Crescent Cove e termina il suo volo in un bosco. Sul luogo dell'atterraggio appare un'astronave a forma di colorato tendone circense, nel quale esseri alieni, dalle fattezze di clown, si apprestano a invadere la popolazione e a trasformarla in bozzoli di zucchero filato per poi cibarsene. Delirante e demenziale fiaba horror fantascientifica, il cui titolo originale Killer Klowns from Outer Space riecheggia Plan 9 from Outer Space (del 1959, diretto da Edward D. Wood Jr.) dando vita a un accostamento che fa comprendere di trovarsi nel terreno di un ingenuo cinema di serie Z, tanto anarchico quanto pedestre e inadeguato. Dando sfogo a una fantasia visionaria che sfocia in un cromatica psichedelia, il regista Stephen Chiodo, assistito alla sceneggiatura dal fratello Charles, unisce fantascienza vintage (il classico tema dell'invasione aliena) all'estetica innocua, ma in questo caso declinata in chiave horror, della figura giocosa del clown e del mondo circense: grottesche creature dall'andatura impacciata e dai denti affilati a ornare coloratissimi costumi si cibano, attraverso una cannuccia, di sangue umano sottratto a malcapitate vittime mutate in enormi masse zuccherose. Una serie di trovate in stile cartoon hanno il loro culmine nelle sequenze finali ambientate nel tendone astronave: pane prelibato per gli avvezzi al mondo imprevedibile dei B-Movies, ma che non mancherà di lasciare indifferenti o perplessi spettatori dai gusti più sofisticati o classici. Colonna sonora di John Massari.