Romain (Mathieu Spinosi), ventitreenne aspirante scrittore che lavora come portiere di notte, è alle prese con una situazione familiare in divenire: la nonna Madeleine (Anne Cordy) sta per essere portata in una casa di riposo dai figli, tra cui il padre di Romain Michel (Michel Blanc); ma non è proprio ciò che l’anziana ha in mente per il suo futuro e per gli ultimi anni della sua vita. Garbata e agrodolce commedia francese, nelle sale italiane due anni dopo la sua realizzazione, che mescola risate e momenti più riflessivi in un connubio alterno, non sempre soddisfacente e di spessore, sotto il profilo sia comico che drammatico. Lavorando su un manipolo di personaggi dalle caratterizzazioni ben definite, il regista Jean-Paul Rouve costruisce un intreccio tanto esile quanto gustoso, indubbiamente sfilacciato e squilibrato, ma altrettanto innegabilmente curioso e aggraziato. A risultare apprezzabile è soprattutto la mano leggera (anche se superficiale) del tratto che, tra battute più a segno (la scenetta col coinquilino di Romain sui ravioli freddi e la Coca Cola calda in contemporanea) e qualche soluzione decisamente rivedibile (la parentesi cougar della madre del giovane protagonista, il colpo di fulmine senza senso di Romain a un funerale), diverte, intrattiene e in qualche frangente isolato riesce a conquistare, specie nei tanti, piccoli momenti di intimità familiare, dal caffé padre-figlio al ritrovamento della nonna in Normandia. La riflessione inerente ai ricordi e al bisogno di “mettere benzina sul passato" è abbozzata; il finale, comunque, appare ben giocato. Tratto dal romanzo L’eroe quotidiano di David Foenkinos, che ha sceneggiato il film insieme al regista.